Ennesima rissa a Lecco, botte davanti al municipio. La minoranza in consiglio: «Problema urgente»

Nuova rissa tra giovanissimi in pieno centro a Lecco. L’altra sera, intorno alle 19, due adolescenti si sono picchiati violentemente in piazza Diaz. Con loro era presente un gruppo di amici, ma solo alcuni di loro avrebbero cercato di dividere i due coinvolti nella rissa. La scena da “far west” si è verificata davanti a decine di pendolari intenti a ritornare a casa dopo una giornata di lavoro.

Tra loro c’era anche Filippo Boscagli, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale. È stato lui a chiamare le Forze dell’Ordine che, però, sono giunte sul posto quando era già tutto finito. “Era una scena da Venezuela. Due giovani, avranno avuto massimo 16 anni, che se le davano di santa ragione: pugni in faccia, calci, urla, scene veramente brutte. Di fronte al Comune, in pieno centro, veramente il posto peggiore in assoluto dove vedere certe cose” commenta Boscagli.

L’episodio arricchisce la lunga lista di risse, scontri, aggressioni, vetrine rotte verificatesi a Lecco negli ultimi mesi. Lo scorso lunedì sera due ventenni si erano picchiati selvaggiamente a colpi di bottiglie di vetro sul lungolago. Uno dei due, 24 anni, è stato portato all’ospedale Manzoni in codice giallo per le ferite al volto. Sul marciapiede a monte di lungolario Cesare Battisti il porfido riporta ancora le macchie di sangue. Nonostante tutto ciò, nell’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale, previsto a Palazzo Bovara il 22 luglio, non compare il problema della sicurezza. Sul tema la Lega aveva presentato una mozione che, però, è stata rimandata a settembre.

“I lecchesi – sottolinea Cinzia Bettega, capogruppo leghista in consiglio - leggono le gesta violente di bande giovanili e di vari soggetti aggressivi e rissosi un giorno sì e l’altro pure. Molte sono le zone di Lecco teatro di liti e pestaggi che generano ansie e preoccupazione nei residenti. Come è possibile sostenere che non c’è urgenza di discutere della questione? La rabbia e lo sconcerto di chi vede giornalmente la strafottenza e il menefreghismo di un numero pur sempre contenuto di giovani prevalere sulle basilari norme di convivenza civile è la naturale conseguenza della minimizzazione di un problema che non si vuole affrontare”.

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