Emergenza abitativa a Tirano. «Problema sul territorio»

A sollevare la tematica è il Centro di ascolto Caritas “Annalisa Bergamelli”

Emergenza abitativa in primo piano a Tirano. A sollevare la tematica, nella consapevolezza che non sia comunque facile trovare soluzioni, è il Centro di ascolto Caritas “Annalisa Bergamelli” che intende sensibilizzare cittadini ed enti e fare rete su una problematica riscontrata in maniera ricorrente durante l’attività di ascolto e affiancamento alle famiglie con fragilità e difficoltà del territorio.

Il centro d’ascolto, aperto due pomeriggi a settimana, fa infatti capo alle parrocchie che coprono il territorio tra Teglio e Sondalo. «In tale territorio stiamo riscontrando un bisogno crescente: quello abitativo – affermano i volontari del centro di ascolto Caritas -. Si tratta, per quello che abbiamo potuto sondare in maniera informale anche al di fuori del mero contesto di Caritas, di una problematica diffusa nel territorio con particolare intensità nell’area urbana di Tirano. Area sempre più interessante a livello logistico, ma di sempre più faticoso accesso a livello locativo tanto per disponibilità di alloggi quanto per richiesta economica. Non sta a noi delineare i processi, i movimenti e le scelte in atto sul territorio in questo determinato periodo storico, non ne abbiamo competenza e capacità e siamo sicuri che gli enti competenti possano avere occhi ben più esperti a riguardo. Ci pare però lecito e doveroso, come ente di volontariato che opera sul territorio e che del territorio raccoglie voci e bisogni facendosene carico per quanto possibile secondo la propria vocazione, far presente ad amministratori, società civile, parroci e comunità parrocchiali questo bisogno sempre più fortemente crescente».

Il centro di ascolto dispone ad oggi di un appartamento, gentilmente concesso da un privato cittadino, per le situazioni emergenziali che si possono incontrare nel lavoro quotidiano. Con questa lettera, però, non si vuole porre l’attenzione a questa tipologia di situazioni di ospitalità emergenziali, che pur rappresentano un bisogno per il territorio e potrebbero trarre spunto da realtà virtuose vicine. «Vogliamo piuttosto far luce su una problematica più ampia che riguarda situazioni di quotidianità di famiglie in diverse situazioni economiche – proseguono -: la ricerca di case, alloggi in locazione per singoli, coppie e famiglie. Ci preme soffermarci su come la casa, un bene essenziale e sicuro per tutti noi, stia diventando per molti un lusso da scovare con estrema fatica. Le persone che bussano alla nostra porta sono tante e diverse. Alcune in situazione di maggior indigenza altre con maggior disponibilità economica ma escluse da una rete sociale che possa in qualche modo supportarle. Il desiderio di tutte queste persone rimane quello di dare possibilità a sé stessi e alla propria famiglia di vivere e vivere dignitosamente».

Il centro “Annalisa Bergamelli” è consapevole di non avere soluzioni preconfezionate da offrire, né tanto meno garanzie, ma «il nostro desiderio è quello di richiamare cittadini, parrocchie, enti a porre insieme attenzione a questa problematica , rimanendo, disponibili al confronto, al ragionamento, alla valutazione di idee e possibilità – dicono ancora i volontari che hanno in Simone Giudice la loro responsabile -. Non ultimo sottolineiamo la nostra piena disponibilità a prestarci anche semplicemente come tramite. Come mediatori tra offerte e bisogni, come abbiamo fatto in questi anni, per esempio in ambito lavorativo, per cui spesso abbiamo cercato di conciliare richieste del territorio con disponibilità lavorative di nostri utenti. In questo senso il nostro desiderio è quello di essere sul territorio una risorsa per il dialogo costruttivo e la crescita di una comunità attenta, connessa e in ascolto».

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