Cronaca / Tirano e Alta valle
Martedì 09 Settembre 2014
Emanuele e Veronica
forse non erano soli
Il gruppo nel mirino
Intanto il giudice rifiuta l’arresto del ragazzo - La Procura lo voleva ai domiciliari ma soltanto per i furti del sabato mattina
Dopo quasi due settimane di ospedale è tornato a casa Emanuele Casula, il ragazzo di Grosotto che per ultimo avrebbe visto in vita Veronica Balsamo, scomparsa la notte di due sabati fa a Grosotto. Ed è libero, nonostante sia formalmente indagato per gli avvenimenti di quella sera.
La Procura ha chiesto che gli venisse applicata la misura degli arresti domiciliari, ma il gip Pietro Della Pona non l’ha concessa. Nella richiesta dei magistrati inquirenti, in realtà, non si fa riferimento al decesso della ragazza di 23 anni trovata senza vita due domeniche fa in una scarpata della frazione Roncale, ma ai furti commessi dal ragazzo la mattina precedente in paese. Sul fatto che sia stato lui a rubare un’auto e la cesta dei medicinali da consegnare alla farmacia non ci sono molti dubbi.
Le immagini delle telecamere di sicurezza presenti a Grosotto sono piuttosto chiare. Sugli indizi di colpevolezza, infatti, il gip non ha sollevato obiezioni. Ma sono state giudicate troppo deboli le esigenze cautelari. Nessun pericolo di fuga, né di inquinamento delle prove e neanche di reiterazione del reato.
La richiesta della Procura ha il sapore del diversivo. Sul tavolo si vedono i due di briscola (le accuse per il furto), ma i carichi non scendono ancora. Che siano tra le mani dei giocatori o ancora nel mazzo, non si sa ancora.
Non si sa , quindi, come Veronica sia morta a soli 23 anni durante una serata tra amici. Ma non si sa neanche chi possa aver aggredito n elle stesse ore, Gianmario Lucchini, l’uomo di 32 anni che qualcuno ha colpito al collo e a l torace con un cacciavite nella sua abitazione della frazione San Martino. Finora l’unico indagato per la morte di Veronica è proprio Casula, maggiorenne da pochi mesi. Ma non è detto che lo rimanga a lungo. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire non soltanto i movimenti di Emanuele e della giovane, ma anche dei ragazzi con cui abitualmente passavano le serate. Al momento sono stati sentiti tutti solo come testimoni, ma la raccolta di elementi da parte dei Carabinieri continua. Una pressione discreta, quasi silenziosa. Ma pur sempre avvertibile, tanto che diversi giovani del paese si sono chiusi nel silenzio.
Nel frattempo si attendono gli esiti degli esami tossicologici a cui ha dovuto sottoporsi Emanuele dopo essersi ribaltato con l’auto di Veronica a poca distanza dal punto in cui la ragazza è stata trovata senza vita. Ulteriori accertamenti sono in corso anche sul corpo della vittima, oltre che nell’abitazione di Lucchini. «Non so niente della richiesta della Procura a carico del mio assistito e in ogni caso non mi preoccupa - assicura l’avvocato Francesco Romualdi -. Constato invece che i fascicoli su questa vicenda vengono tenuti distinti e che manchi ancora un’idea globale sull’accaduto».
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