Elezioni: a Casargo Pasquini contro Pasquini

Le elezioni comunali dell’8 e 9 giugno saranno un test molto importante per i cittadini casarghesi, secondo Giovanni Pasquini della lista “Per Casargo – Pasquini sindaco”.

«Non saranno chiamati alle urne solo per rinnovare il consiglio, ma dovranno decidere se cancellare il proprio comune, fondendolo con Margno, o difenderlo dalle ambizioni di alcuni contro gli interessi di tutti. - afferma Pasquini - Il progetto di fusione, non nasce oggi, era in cantiere già più di cinque anni fa. Inizialmente prevedeva la creazione il super comune con Casargo, Margno e Crandola. Il primo cittadino di Crandola però, Matteo Manzoni, un saggio amministratore con a cuore gli interessi della propria comunità, si è opposto tenacemente, costringendo chi voleva cancellare i comuni a ridimensionare il progetto».

Per Pasquini oggi si è arrivati al dunque: «È sotto gli occhi di tutti lo scellerato intento di fusione, portato avanti sottotraccia, per mettere i casarghesi davanti al fatto compiuto, costringendoli ad accettare ciò che non vogliono. La difesa del nostro comune – continua il candidato - non riguarda solo l’identità, ma anche le risorse economiche. Nessun risparmio sul personale che va a sommarsi, creando doppioni e posizioni organizzative più costose. La cancellazione della propria identità con le infauste fusioni, porta alla perdita di servizi ed alla formazione di aree dormitorio prive di tutto, come insegna il tragico esempio di Verderio Inferiore, che si è fuso nel 2014 ed è ridotto ad una landa desolata. Queste elezioni comunali rappresentano una sorta di referendum contro o a favore della sciagurata fusione fra Casargo e Margno. Un disastro da scongiurare in ogni modo.

Per questo la lista “Per Casargo” invita a scegliere il Pasquini giusto nell’urna, senza farsi ingannare da promesse di altri». Il sindaco Antonio Pasquini replica così: «Vogliamo tranquillizzare il candidato Giovanni Pasquini. Il prossimo 8 e 9 giugno si voterà per il sindaco e per il consiglio comunale. Per i referendum sulle fusioni cui sono chiamati democraticamente a partecipare le popolazioni dei territori interessati, decidono i cittadini residenti e non i candidati non residenti, una categoria molto ben rappresentata nella sua lista. Consigliamo – aggiunge - di consultare la normativa a riguardo: l’art. 133 comma 2 della Costituzione, l’art. 53 dello Statuto d’Autonomia della Lombardia e la legge regionale 15 dicembre 2006, n. 29. Non conosciamo bene Verderio Inferiore per fare affermazioni su come è ridotto. Molto più umilmente ci limitiamo ad impegnarci ogni giorno, come abbiamo fatto in questi cinque anni, per Casargo e le sue frazioni. Il progetto di fusione di qualche anno fa è una notizia priva di qualsiasi fondamento. Non so proprio dove l’abbia recuperata. Temo che si confonda la bassa Brianza con l’Alta Valsassina».

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