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Giovedì 20 Febbraio 2014
È un Pelucchi distrutto
per il dramma Goddaert
Il lecchese era amico e compagno del ciclista morto in un incidente stradale investivo da un bus.
Con il belga aveva condiviso la stanza in Qatar: «Mi è caduto il mondo addosso, non ho parole»
Servizio su La Provincia di Lecco di venerdì 21 febbraio
«Giravano alcune voci dell’accaduto ma pensavo ad una bufala. Poi quando l’ho letto su siti specializzati, mi è caduto il mondo addosso».
Distrutto, arrabbiato, incredulo e ancora scosso il ciclista professionista lecchese di Rogeno, Matteo Pelucchi, dopo la notizia della scomparsa del suo compagno di squadra (l’elvetica Iam) il belga Kristof Goddaert con cui aveva condiviso la camera al recente giro del Qatar.
Il belga è assurdamente morto in seguito ad un incidente in allenamento a soli 27 anni . Una morte assurda. Goddaert, come Pelucchi, era rientrato sabato dal Qatar, e stava pedalando nella zona di Anversa quando è andato con la bici sui binari del tram ed è caduto: proprio in quel momento sopraggiungeva un autobus che lo ha travolto.
Un prezzo altissimo
Pelucchi piange l’amico e rivive ancora una dramma di un incidente stradale dopo che la sua fidanzata e ciclista, la marchigiana Marina Romoli, fu vittima di un incidente stradale nel 2010 in allenamento sulle strade lecchesi, restando sulla sedia a rotelle.
«Avevamo corso insieme in Qatar fino a venerdì scorso - dice Matteo -. ed eravamo compagni di stanza. Curiosamente settimana scorsa mi aveva detto… “Matteo dovremo essere sempre compagni di stanza. Con te mi trovo molto bene”. Queste parole non riesco a dimenticarle».
Proprio Matteo Pelucchi ha dedicato un tenero “ tweet” all’amico che non c’è più: «Correrò anche per tè... e so che tu mi aiuterai come hai sempre fatto… Ciao Amico!».
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