Vidi la luce nel dicembre del 1956, coccolata da una giovane quanto conquistata Repubblica democratica.
Mentre io crescevo, mi istruivo, mi affacciavo al mondo del lavoro, la nostra Repubblica cresceva, affrontava momenti oscuri e drammatici fino ad arrivare a Tangentopoli, il caos: la destra storica che amoreggia con la sinistra e viceversa; tutti pronti a buttare a mare i vecchi partiti in nome di quale "cambiamento" che genererà la seconda Repubblica.
Solo una sinistra e solo una destra al confronto e ci abbiamo creduto; peccato che le coalizioni, le intese in campagna elettorale si vanificano subito dopo aver carpito il consenso all'elettore (meschino) ed è subito di nuovo lotta alle poltrone.
Berlusconi e Bossi, i salvatori della Patria, ai giorni nostri si rivelano ancor peggio di chi li ha preceduti. Delle sinistre, a mio avviso, solo Bertinotti ha avuto il coraggio di rimanere il comunista convinto,il resto è aria fritta.
Questo 2 giugno vorrei poter festeggiare anzitempo la nascita di una terza Repubblica, purificata da tutta la classe politica che,per comodo, rimane alla finestra guardando le manovre del governo.
Monti e si prepara alle prossime elezioni politiche. Se così non fosse non ci rimarrebbe altro che "prendere in mano il forcone".
Cordialità a tutti.
Patrizia Acerboni
Bellano
Che dirle, gentile lettrice?
Il sogno di una classe dirigente - a livello politico ed amministrativo fa lo stesso - che sia migliore di quella passata è un auspicio che cullano in tanti in questo Paese che spesso s'incarta in un mare di contraddizioni, ma che non si può non amare. Anche quando è sommerso dagli scandali, quando non trova una stabilità o si fa sbertucciare dalle altre nazioni.
E, allora, che questa festa della Repubblica, pur funestata dai lutti del terremoto, diventi un momento di seria riflessione e non il solito pretesto per fare delle polemiche. Sterili e gratuite, come spesso accade in un'Italia che dovrebbe cominciare ad avere un po' più di autostima.
Edoardo Ceriani
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