Due imprese di Lecco
ai vertici dell'innovazione

Tra contributo a fondo perso e a tasso agevolato sono quasi 5 milioni di euro. Che il ministero dell'Università e la Regione hanno assegnato alla "Gilardoni raggi X" di Mandello e alla "Medialario" di Bosisio Parini per due progetti di ricerca. Su tre aziende che, in tutta la Lombardia hanno ottenuto i finanziamenti le lecchesi sono due.

g.morassi

LECCO - Tra contributo a fondo perso e a tasso agevolato sono quasi 5 milioni di euro. Che il ministero dell'Università e la Regione hanno assegnato alla "Gilardoni raggi X" di Mandello e alla "Medialario" di Bosisio Parini per due progetti di ricerca. Su tre aziende che, in tutta la Lombardia hanno ottenuto i finanziamenti per lo sviluppo di tecnologie nell'Ict (tecnologie per l'informazione e la comunicazione), nelle biotecnologie e nei materiali avanzati, due sono lecchesi. E già che ci siamo, va anche citata l'"Innotec" di via Leonardo da Vinci a Lecco, una società di consulenza tra le più affidabili in Lombardia, che ha seguito "Medialario" nella presentazione al "Pirellone" del progetto di ricerca. Queste tre realtà d'azienda sono un motivo d'orgoglio per tutta la nostra imprenditoria. E una conferma di vivacità anche in settori di frontiera tecnologica, come sono gli ambiti in cui operano la "Gilardoni", che produce attrezzature e impianti a raggi X per la sanità e la sicurezza, e la "Medialario" che opera nel comparto aerospaziale. "Gilardoni" e "Medialario" sono due medie imprese (la prima occupa 240 persone, una cinquantina lavorano nella ricerca, la seconda ha un centinaio di addetti, di cui la metà sono ricercatori) che, con l'innovazione continua, sono riuscite ad imporsi sui mercati mondiali. In questo periodo, l'azienda di Bosisio è anche impegnata in un progetto di formazione che sta sviluppando in collaborazione con il Politecnico di Milano. Si tratta di un master post laurea che coinvolge per un anno otto ingegneri, che studiano le tecnologie di produzione degli specchi e di altri componenti di telescopi e radiotelescopi.
I "titoli" dei progetti di ricerca che hanno ottenuto il finanziamento sono pressoché incomprensibili a chi non sia un tecnico. È comunque innovazione profonda, che esplora la possibilità di portare sul mercato prodotti che non ci sono. Un salto tecnologico che - facendo le proporzioni legate alle dimensioni dei rispettivi mercati - si può paragonare all'avvio produttivo su larga scala di un'auto elettrica.

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Martedì 18 Gennaio 2011

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