Due ergastoli in corte d'Assise
per l'omicidio di Di Giacomo
L'imprenditore di Colico venne ucciso a Como per una questione legata ad alcuni orologi falsi. Massimo della pena per i due imputati, entrambi comaschi
COMO - Attorno alle 15.30 di ieri il presidente della corte d'Assise di Como Vittorio Anghileri ha letto la sentenza che chiude il processo per l'omicidio di Antonio Di Giacomo, l'imprenditore di Colico trovato morto in un furgone a Tavernerio. I due imputati, Emanuel Capellato e Leonardo Panarisi, entrambi comaschi, sono stati condannati alla pena dell'ergastolo con isolamento diurno di tre mesi, praticamente il massimo previsto dal codice penale italiano. All'origine dell'omicidio, che ha offerto uno spaccato incredibile della città di Como e del suo sottobosco criminale, una questione di orologi fasulli. In aula era presente il solo Capellato, rimasto quasi impassibile alla lettura della sentenza. Mancava invece Panarisi, che ha scelto di non intervenire. I dettagli e le ricostruzioni del delitto sul quotidiano in edicola.
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