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Mercoledì 05 Giugno 2013
Dubino, Wwf e Lipu denunciano
lo stato fragile del Pian di Spagna
Domani le due associazioni ambientaliste presenteranno a Roma il loro Dossier "Natua 2000 - Ecco le cattive opere", in cui hanno incluso anche l'oasi natuale che si estende sulle province di Sondrio e di Como, aggredita da impianti produttivi mai smantellati, nuove costruzioni e opere viarie pubbliche
William Vaninetti, presidente Wwf Valtellina Valchiavenna, punta l'indice contro chi ha violentato la Zps lago di Mezzola e Pian di Spagna in cui esistono «cave ancora in attività nonostante la decisione di delocalizzare, insediamenti turistici, discariche di rifiuti speciali non bonificate - precisa - per non parlare della nuova bretella stradale, la nuova autorizzazione in area di esondazione per una casa colonica e la mancata valutazione di incidenza che includa gli effetti cumulativi».
Il sito che si estende fra Valtellina, Valchiavenna e provincia di Como rappresenta una delle zone umide più grandi e importanti del nord Italia, per questo il Pian di Spagna è stato dichiarato zona Ramsar. L'area è anche Riserva naturale. La presenza di ambienti che conservano ancora caratteri di naturalità, come i canneti e i cariceti, costituisce la fonte di ricchezza di quest'area: essi infatti sono l'ambiente idoneo per l'avifauna stanziale e migratoria. Non solo: la riserva rappresenta l'ultimo rifugio per molte piante e animali un tempo comuni ma che ora rischiano di scomparire.
Per quanto riguarda il territorio di competenza del "nostro" Wwf, «segnalo la parte inerente il Sic/Zpsdel Pian di Spagna che, nonostante abbia tutele e protezioni a strati sovrapposti - dice Vaninetti -, di fatto è in balìa di amministrazioni pubbliche e potentati privati che non vedono l'ora di equipararlo e renderlo simile al territorio circostante».
E continua: «Sembra inutile rammentare le "private" costruzioni emerse ultimamente su un'area quasi vergine della Riserva e la "pubblica" bretellina stradale che taglierà una fetta della Riserva. In attesa delle compensazioni, sempre molto ben scritte, sulla carta. Si aspettano ancora - conclude - le compensazioni dovute dal comune di Sorico per la devastazione attuata con la costruzione del camper service alla Punta, e qualche annetto è passato».
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