Dopo la Vallespluga si temono altri furti: un piano per prevenirli

La Valtellina e la Valchiavenna, negli ultimi tempi, potrebbero essere finite nel mirino di una vera e propria “Banda degli hotel”, probabilmente proveniente dall’hinterland di Milano e composta da malviventi dell’Est Europa, specializzata in incursioni notturne nelle strutture ricettive del territorio provinciale.

Il sospetto che si fa sempre più strada deriva dai colpi messi a segno di recente in alberghi di Chiareggio, frazione montana di Chiesa in Valmalenco, e da ultimo in Valle Spluga, dove nella notte fra il 25 e il 26 agosto hanno svaligiato diverse strutture alberghiere a Madesimo e a Campodolcino: il bottino, nei raid più recenti, è stato quantificato in circa 33mila in contanti e in una navetta.

Tutt’altro che lieve il bottino anche in Valmalenco, con casseforti scassinate.E il van di colore bianco, che era stato sottratto dal Boscone Suite Hotel di Pianazzo, in territorio comunale di Madesimo, è stato ritrovato l’altro giorno da una pattuglia della polizia locale di Chiavenna, non da una “gazzella” dei carabinieri come erroneamente indicato in un primo momento. Era in contrada Bette, poco sopra l’abitato. E gli agenti del comandante Maurizio Frenquelli ci sono arrivati grazie all’attenta visione delle telecamere, quelle dotate del sistema di lettura targa. Poi c’è stata un’accurata ricerca che ha portato al ritrovamento del mezzo del valore di circa 50mila euro, utilizzato per gli spostamenti dei clienti, abbandonato in località Bette.

A quel punto i carabinieri della Sezione Scientifica sono stati allertati per effettuare i rilievi necessari, finalizzati a individuare eventuali impronte e tracce biologiche utili alla cattura dei ladri fuggiti nel cuore della notte, servendosi quasi sicuramente di un veicolo rubato in precedenza altrove e lasciato momentaneamente parcheggiato in quel luogo defilato.

Ad agire sarebbero stati in tre, tutti con il volto travisato, e scattanti, dalla corporature esile, probabilmente giovani di qualche “batteria” di delinquenti ancora agli inizi della carriera criminale, ma bene organizzati.

Non è escluso, infatti, che prima di operare abbiano fatto dei sopralluoghi, una volta scelti gli obiettivi. Sino ad oggi hanno preferito effettuare le incursioni negli hotel delle vallate alpine laterali, ritenendole meno presidiate dalle forze dell’ordine, rispetto a quelle del fondovalle, e in paesi magari con sistemi di videosorveglianza più obsoleti o addirittura non funzionanti, come emerso ora a Madesimo, garanzia di maggior possibilità di farla franca.

Il timore, ora, negli operatori turistici, è che possano, magari, colpire a breve in altre zone, come la Val Masino, la Val Gerola, la Val Grosina, la Valfurva, aree con hotel sì belli, ma senza troppe stelle e, pertanto, nelle ore notturne non presidiati dai titolari o portieri di notte. Più facili, sulla carta, da depredare.

Un piano preventivo dei carabinieri sarebbe allo studio, per farsi trovare pronti a eventuali nuovi assalti, evitando che la situazione si aggravi suscitando un vero e proprio allarme sociale. L’indagine sulle razzie è coordinata dal sostituto procuratore Giulia Alberti, uno dei magistrati più giovani e preparati della Procura di Sondrio diretta da Piero Basilone.

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