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Lunedì 11 Febbraio 2013
Domani sciopero in sala parto
Sarà più difficile nascere
Incrociano i ferri del mestiere ostetrici e ostetriche di tutta Italia e a cui aderiscono anche i medici ginecologi. Manifestazione in programma per domani a tutela del diritto di questi lavoratori, che operano in un settore particolarmente delicato, a lavorare in reparti in cui siano garantiti standard di sicurezza adeguati
Sondrio - Sono sentiti anche in provincia di Sondrio i temi al centro dello sciopero nazionale, cosidetto, "delle sale parto", indetto dagli ostetrici e ostetriche di tutta Italia e a cui aderiscono anche i medici ginecologi. Manifestazione in programma per domani a tutela del diritto di questi lavoratori, che operano in un settore particolarmente delicato, a lavorare in reparti in cui siano garantiti standard di sicurezza adeguati ricorrendo sia ad una dotazione strutturale idonea, sia, e soprattutto, ad un "parco risorse umane" tale da poter coprire il servizio sulle 24 ore garantendo anche i legittimi e appropriati riposi del personale.
Ciò a garanzia delle pazienti, ma anche a tutela dell'operato di ostetriche e ginecologi «sempre più spesso chiamati a sobbarcarsi un onere del rischio più elevato di quanto dovrebbe essere - spiega Silverio Selvetti, referente sindacale di Sondrio di Anaao-Assomed e membro della segreteria nazionale - proprio perché operano in reparti che non hanno la dotazione organica che dovrebbero avere per legge a garanzia totale della sicurezza della prestazione».
«Purtroppo - prosegue Selvetti - può capitare che essere molto attenti, ligi al dovere e agli standard non sia sufficiente in quanto l'alea del rischio è sempre presente, in sé, nella professione medica e in quella di ostetricia. Se a ciò si aggiunge l'ansia di dover tamponare tutte le situazioni pur con disponibilità di personale limitate, è facile comprendere il disagio degli operatori».
Un disagio che si vive anche in provincia di Sondrio, «considerato - spiega Selvetti - che abbiamo i punti nascita di Sondalo e Chiavenna sempre in bilico proprio per il fatto che sono strutture piccole, rispetto agli standard, e non adeguate sul piano della dotazione organica».
Anche nei reparti di Ostetricia e ginecologia della nostra provincia, l'adesione allo sciopero, dove possibile, ci sarà, dal momento che «vi aderiscono tutte le otto ostetriche del reparto di Sondrio - dice Selvetti -, e due delle quattro attive nel reparto di Sondalo. Fermo restando che ciò non comporta affatto il blocco dell'attività in sala parto, perché i bimbi vengono al mondo quando decidono loro e l'attività non può fermarsi. Semplicemente verranno garantiti i turni di guardia per cui il servizio non resta sguarnito mai, da nessuna parte. Casomai, si potrà avere, quando possibile, una sia pur minima riduzione delle attività programmate laddove possano essere procrastinate».
Rispetto alla realtà di Chiavenna, invece, per quanto il problema sia sentito, l'adesione allo stesso non è nemmeno possibile perché è presente una sola ostetrica per turno.
«Vorrei richiamare, ancora una volta, l'importanza di dotare i nostri tre punti nascita degli standard di sicurezza e operativi necessari - insiste Selvetti -, perché è vero che l'Azienda ospedaliera ha aggiunto due medici in dotazione di cui uno a Sondalo e uno a Chiavenna, però, si dovrebbe fare di più. Se l'Azienda ha le mani legate, per ragioni di budget, allora deve essere la politica a farsi sentire a tutela della cittadinanza e dei suoi elettori».
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