Domani l’addio a Andrea Rupani

Saranno gli alpini di Introbio ad accompagnare domani il feretro di Andrea Rupani dall’abitazione, nel centro storico del paese, alla chiesa di Sant’Antonio Abate.
Alle 14.30 verrà celebrato il funerale nella stessa chiesa che ieri sera era stracolma di gente che si è radunata per la recita del rosario di suffragio, in un paese che è rimasto stordito dalla notizia della morte arrivata dai Piani di Bobbio.
L’Andrea della “Lecco”, come lo chiamavano gli introbiesi quando parlavano di lui e del rifugio gestito dalla famiglia Rupani, prima dal papà Piero “Pomer”, ora da Andrea con la moglie Eugenia.
Come ogni giorno, Andrea lunedì è uscito di casa, attorno alle 6.30 per andare in Bobbio, si è fermato al bar Glicine di Pasturo per l’abituale caffè ed ha ritirato il pane da portare al rifugio. È salito, ha aperto ed ha iniziato a lavorare in cucina poi si è allontanato con la motoslitta per raggiungere la baita poco lontana che fungeva da deposito. Dopo le 9, la moglie si è preoccupata del fatto che Andrea non fosse tornato al rifugio e sono iniziate le ricerche che hanno fatto scoprire il corpo senza vita.
Nessuno si sarebbe immaginato di apprendere la tragica notizia che ha subito fatto il giro dei Piani di Bobbio, creando un clima surreale, ed è arrivata fino ad Introbio. «Siamo tutti costernati, sorpresi. Questa la sensazione generale che si vive in paese. Andrea – riferisce il sindaco Adriano Airoldi – era un personaggio, aveva un’attività che è un vanto per il paese. Un giovane splendido, di compagnia, che ha saputo ereditare dal papà le capacità di bravo imprenditore. C’era una folla immensa lunedì sera alla recita del rosario».
Molte le testimonianze di vicinanza e cordoglio alla moglie Eugenia, ai figli Michela e Davide, al papà Piero ed alla sorella Giovanna che sono arrivate direttamente in paese o sui social. Persino Francesco Villa, il popolare comico Franz che fa coppia con Ale, ha condiviso in Facebook una foto di fine giugno che lo ritrae con Andrea e tre semplici parole: «Amici. Andrea, la Lecco...». Lo Sci club Alta Valsassina lo ricorda così: «Una bandana in testa, un grembiule e le sue grosse mani da lavoratore...è tutto quello di cui aveva bisogno. Accoglienza, passione, un piatto in mano ed un sorriso, per rallegrare anche le più brutte giornate: solo parte di quello che sapeva offrire. Grazie di tutto Andre». Il sindaco Airoldi aggiunge: «Auspico che la famiglia porti avanti quello che lui ha creato».