Dolzago: "Denunciai il sistema
e ora sono in esilio forzato"

Le disavventure di Emilio Pugliese: «Sono arrivato a 12 mila euro di debito con l'Inps - aggiorna il dato - e a decine di migliaia coi privati»: così li chiama, sono coloro ai quali si rivolse per tacitare le banche e che hanno finito per strozzarlo

DOLZAGO «Io, che per primo ho denunciato il sistema, sono fuggito all'estero ma ancora non mi sono potuto togliere il cappio dei debiti dal collo»: Emilio Pugliese, 58 anni, s'è lasciato crescere la barba, gira con gli occhiali da sole e cela il resto del volto sotto la visiera di un cappellino; è rientrato dalla Germania per tre giorni, una fugace visita ai famigliari.

La sua storia è annosa, ma torna di drammatica attualità oggi: «Sono arrivato a 12 mila euro di debito con l'Inps - aggiorna il dato - e a decine di migliaia coi privati»: così li chiama Pugliese; sono coloro ai quali si rivolse per tacitare le banche e che hanno finito per strozzarlo.

«I direttori stessi degli istituti di credito - ricorda - mi indirizzarono verso certe agenzie: spesso, guarda caso, ci lavorava qualche loro parente. Da lì a finire nelle mani di chi (diciamo così) recupera i crediti, il passo è stato breve e fatale».

Negli anni 90 Pugliese aveva aperto un salone di bellezza a Dolzago acquistando le apparecchiature dopo avere consultato le banche della zona, che lo avevano rassicurato sui finanziamenti; l'attività, però, non decollò subito.

Il servizio completo su "La Provincia di Lecco" in edicola venerdì 18 maggio.

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