
( foto gianatti)
«Diventiamo zona
a burocrazia zero»
È una delle idee di cui si è discusso ieri in Prefettura alla conferenza permanente - Bertolini: «Tema già affrontato al Pirellone, ora si attiverà anche il prefetto Casabona
Trasformare la provincia di Sondrio in una «zona a burocrazia zero», per dare la possibilità alle aziende locali di operare con norme «semplici, chiare, certe», avvicinandosi alla situazione della Svizzera. È una delle proposte di cui si è discusso ieri durante l’incontro della Conferenza provinciale permanente convocata dal prefetto Carmelo Casabona per fare il punto della crisi economica sul territorio: una seduta cui hanno partecipato categorie economiche, sindacati, forze dell’ordine, istituti di credito, rappresentanti degli enti locali, referenti del terzo settore, per un confronto su situazione e prospettive.
«Il prefetto ci ha esortato a fare proposte per affrontare la crisi – ha spiegato il presidente della Camera di commercio Emanuele Bertolini al termine dell’incontro – e come sistema delle imprese abbiamo presentato l’idea di attivare le province di Sondrio, Como e Varese, confinanti con la Svizzera, come zone “a burocrazia zero”. Sul tema c’è una legge nazionale di qualche anno fa per la quale, però, mancano i decreti attuativi: ne abbiamo già parlato con l’assessore regionale Melazzini, ora anche il prefetto si attiverà su questo fronte». L’idea, insomma, è di far arrivare l’appello a Roma attraverso la Prefettura, lavorando allo stesso tempo con il Pirellone per dar vita ad una legge regionale sul tema.
La questione non è secondaria, ha rimarcato Bertolini, perché «la burocrazia è il primo problema lamentato dalle imprese, e questo sarebbe un segnale positivo per mostrare che ci muoviamo verso una sburocratizzazione, verso un contesto di norme semplici, chiare, certe, non retroattive o interpretabili». Altro punto segnalato dalle forze economiche, ha spiegato Bertolini, è l’appello per «un maggior coordinamento degli enti preposti ai controlli», come Inps, Guardia di finanza, ispettorato del lavoro, per “accorpare” le verifiche. Temi sui quali da parte della Prefettura c’è la massima disponibilità, ha rimarcato Casabona: «In Italia purtroppo ci sono situazioni in cui l’illegalità si tocca con mano, in cui ognuno fa il furbetto – ha detto -, in questo territorio invece c’è ancora il senso della legalità, e si sente tutti i giorni. Durante l’incontro ho visto grande senso di responsabilità da parte delle imprese e delle forze economiche, una coesione di intenti e uno spirito di collaborazione davvero importanti, perché non è un momento in cui possiamo stare divisi. La Prefettura è un grande “contenitore”, se ci sono richieste del territorio insieme possiamo lavorare per trovare le soluzioni».
Oltre all’appello per la zona “a burocrazia zero”, secondo il prefetto c’è la possibilità di intervenire anche sulla questione dei controlli: «Sul territorio c’è ancora una grande voglia di impresa – ha sottolineato Casabona -, che come istituzioni dobbiamo accompagnare. Dobbiamo stare a fianco delle attività economiche, aprendo un dialogo per camminare insieme. Nei controlli si può suggerire, indicare i problemi e raccomandare gli interventi, proprio per affiancare le attività, e la Prefettura si adopererà perché questo si concretizzi». Su questo come su altri aspetti dei progetti anti-crisi, comunque, secondo il prefetto gli elementi indispensabili sono due: «Dobbiamo metterci tutti insieme – ha detto Casabona chiudendo la riunione – e trovare proposte concrete, perché con le idee giuste e l’impegno di tutti qualcosa si può fare».
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