Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 31 Gennaio 2018
Dietrofront alle Regionali, Molteni è fuori: con Giorgio Gori va Patelli
Clamoroso ribaltone per il posto nella lista civica del candidato. Nessuna rinuncia da parte degli amministratori del gruppo InComune.
«La lista verrà presentata venerdì». Punto. Nessun commento, nessuna indicazione ufficiale.Rinviano tutto di quarantotto ore dallo staff di Giorgio Gori in merito alla candidatura provinciale per la lista civica dell’aspirante presidente della Lombardia che si sta trasformando in una sorta di psicodramma tra disponibilità, annunci trionfalistici di candidature e imbarazzanti dietrofront dell’ultimo minuto.
Protagonisti gli amministratori dell’associazione InComune Guido Patelli e Mariuccia Copes e il sindaco di Sondrio Alcide Molteni. Quest’ultimo destinato ad una clamorosa esclusione nonostante il «lungo corteggiamento» dichiarato dallo stesso Gori. Di ufficiale, oltre al fatto che la lista sarà presentata venerdì, dunque, non c’è niente. Quello che si agita nel mare dell’ufficiosità, invece, è tanto ed è legato alla sovrabbondanza di candidature per la lista civica del presidente che per la nostra provincia prevede due nomi soltanto: uno maschile e uno femminile.
Allo stato attuale, però, gli aspiranti consiglieri maschi sono due: il sindaco di Grosotto Patelli e quello del capoluogo Molteni. Il primo espressione dell’associazione InComune che raduna intorno a sè una decina di amministrazioni, non tutte schierate a sinistra, l’altro che porta in dote un’esperienza ventennale di amministrazione della città, simbolo stesso della collaborazione fortunata tra il civismo - “Sondrio democratica” ha precorso i tempi, ha dettato una tendenza - e i partiti. La disponibilità di Patelli, insieme a quella della sindaca di Novate Mezzola Mariuccia Copes, è arrivata con qualche ora di anticipo sulla candidatura annunciata trionfalisticamente in un comunicato congiunto da Gori e Molteni.
Una notizia quella della scelta del primo cittadino del capoluogo che ha colto di sorpresa (non una sorpresa positiva, evidentemente) l’associazione InComune che ha fatto valere gli accordi precedentemente presi con Gori, rimarcando l’indisponibilità di Copes a fare corsa con lo stesso Molteni. E dunque, dietrofront sul sindaco di Sondrio da parte dell’aspirante presidente lombardo. Un cambio di programma non ancora ufficializzato.
A Milano, dove non vogliono sentir parlare di «esclusione» stanno ancora ragionando, così dicono, ma più su come uscire dignitosamente da questo pasticciaccio brutto pare di capire, perché la candidatura dei due di InComune sembra la strada più facilmente percorribile per evitare ripercussioni in termini di voti sul territorio. Ma non è soltanto Milano a votarsi al silenzio in questo momento d’incertezza. Il telefono di Patelli suona ripetutamente a vuoto: nessuna possibilità di contatto. Molteni risponde, invece, ma sul punto si limita a sorridere, in attesa dell’ufficialità della decisione milanese. Di un altro comunicato che al pari dell’altro faccia chiarezza sulla vicenda. Magari una volta per tutte.
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