Dieci anni fa l’omicidio di Veronica Balsamo. La madre: «Penso a lei ogni istante»

Sono passati 10 anni, e il ricordo di Veronica Balsamo è indelebile, impresso nella memoria dei suoi cari e dei suoi amici. Il 23 agosto del 2014 la giovane cameriera 23enne di Grosio veniva brutalmente uccisa dall’amico Emanuele Casula, allora appena 18enne, e il corpo ritrovato il giorno successivo in un piccolo burrone a Roncale, frazione di Grosotto. Il giovane saldatore, reo confesso, per l’omicidio della ragazza è stato condannato con rito abbreviato a 20 anni di reclusione, che sta scontando nel carcere di Bollate.

La vita di Veronica si è spenta a soli 23 anni, ma non si spegne il suo ricordo. Sulla pagina Facebook “Ricordando Veronica Balsamo”, creata poco dopo la sua assurda morte dalla mamma Sonia Della Valle, in tanti ieri, nel giorno del decimo anniversario della sua morte, la vogliono ricordare e hanno un pensiero per lei e per i suoi familiari.

Tra di loro la mamma, che non fa passare giorno senza pensare alla figlia, uccisa senza un vero perché. «Vado ogni giorno in cimitero a Tiolo, sistemo la tomba, mi piace tenerla curata e in ordine, è un modo per occuparmi ancora di lei – racconta Sonia, la voce che tradisce l’emozione che prova ogni qualvolta che parla di quella figlia che le è stata strappata dieci anni fa -. E parlo con lei, ogni giorno, un linguaggio che nessun altro può comprendere. La penso ogni istante delle mie giornate. Penso a come sarebbe ora, oggi avrebbe 33 anni, forse sarei stata nonna. Penso a quello che avrebbe potuto fare, a quello che avremmo potuto fare insieme. Il dolore c’è, e non se ne andrà mai, ma il suo ricordo mi accompagna e mi rasserena».

Al ragazzo che ha tolto la vita a sua figlia, invece, Sonia Della Valle non pensa mai.

«Non mi interessa sapere dov’è e cosa fa, so che prima o poi, probabilmente abbastanza presto, uscirà dal carcere, ma non me ne preoccupo, il problema, semmai, è della società – dice -. Purtroppo, niente e nessuno mi potrà ridare Veronica. Non penso nemmeno al perdono, come è possibile perdonare chi ha ucciso tua figlia? E, comunque, nessuno mi ha mai chiesto perdono, né lui né i suoi familiari mi hanno mai cercata. Non so sinceramente nemmeno chi siano».

Emanuele Casula, infatti, non era il fidanzato di Veronica, come è stato spesso detto.

«Non lo conoscevo e sono certa non fosse il suo ragazzo, me lo avrebbe presentato – afferma Sonia -. Veronica lavorava in Svizzera, tornava a casa solo il fine settimana. Quel sabato poco prima delle 20 mi ha salutato dicendo che sarebbe andata a mangiare una pizza con gli amici. Gli amici erano tutto per lei. Era una ragazza solare, non aveva un briciolo di malizia. Probabilmente voleva aiutare quel ragazzo, ed è stata tradita nel peggiore dei modi. E purtroppo di queste notizie se ne sentono tutti i giorni, viviamo in un mondo pieno di cattiveria e io, forse anche con un pizzico di egoismo, non riesco a non pensare che adesso Veronica è in un posto migliore».

Parole strazianti nell’occasione di un terribile anniversario che ha segnato non solo la famiglia della giovane. Quel giorno maledetto, come giustamente lo chiama mamma Sonia, Emanuele Casula non solo uccise Veronica, ma ferì gravemente con un cacciavite anche Gianmario Lucchini, un chierichetto che lo aveva visto salire in auto con Veronica verso il luogo del delitto, l’unico testimone di quello che poi sarebbe accaduto alla ragazza. Lucchini, oggi 43 anni, è ricoverato in una Casa di riposo, non si è mai ripreso da quella terribile aggressione.

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