Editoriali / Tirano e Alta valle
Venerdì 14 Dicembre 2018
Denunciato bracconiere di 84 anni
Nei guai uomo di Valdidentro: metteva lacci nei boschi per catturare gli ungulati. La polizia provinciale lo ha preso con le mani nel sacco
mentre macellava un selvatico ucciso con un laccio
Ufficialmente non ha mai esercitato l’attività venatoria, ma non è la prima volta che incappa nei controlli degli agenti della polizia provinciale l’uomo di Valdidentro che nei giorni scorsi è finito nei guai per bracconaggio. E di certo le precedenti denunce e il passare degli anni non bastano a farlo demordere, visto che a 84 anni suonati persevera ancora nel praticare il bracconaggio, piazzando lacci nei boschi poco lontano dalla zona in cui vive.
Quei lacci, vere e proprie trappole mortali per i selvatici, li realizza con cordina metallica (tipo quelle che vengono utilizzate per i freni di biciclette e motorini) facendo dei nodi scorsoi particolari che sono ormai diventati un suo “marchio di fabbrica”. Questa volta però gli è andata male e l’hanno preso con le mani nel sacco, mentre macellava un capriolo nella sua abitazione. «Una brillante operazione - sottolinea Elio Moretti, presidente della Provincia - che ha portato a denunciare l’uomo per esercizio della caccia con mezzi vietati (violazione che prevede un’ammenda di 1.549 euro), furto aggravato in danno del patrimonio indisponibile dello Stato (reato che prevede in caso di condanna la reclusione da 6 mesi a tre anni e una multa da 154 a 516 euro) e infine maltrattamento di animali in quanto per crudeltà e senza necessità ha cagionato la morte di un capriolo (in caso di condanna è prevista la reclusione da 3 a 18 mesi o la multa da 5mila a 30mila euro)».
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