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Domenica 09 Giugno 2013
Delebio, la morte di Thomas
Il racconto dei testimoni
Una famiglia di turisti svizzeri, i soli che si sono fermati dopo il tragico incidente, racconta di aver visto un ciclista sulla sessantina, quasi in mezzo alla strada che la Fiat stilo su cui viaggiava Montini ha cercato di evitare
Montini, 34 anni, era sposato e abitava in via Irene Rubini Falck, appena dietro le scuole del paese. Apparteneva a una famiglia conosciuta: il padre, Dario, ha lavorato per una vita in ferriera prima di andare in pensione; la madre, invece, è morta alcuni anni fa di malattia; uno zio della vittima, Vittorio, è stato a lungo presidente del gruppo Alpini e un altro è l'attuale segretario provinciale della Cgil di Sondrio, Giocondo Cerri.
Per la famiglia si tratta di un nuovo lutto prematuro e ancora più difficile da accettare. Anche Thomas era un dipendente della ferriera: aveva seguito le orme del padre, insomma, e lavorava in Isotta Fraschini, la società dell'alluminio, che proprio di recente ha richiamato nei reparti buona parte dei dipendenti. Stefano Conti, a lungo dipendente e rappresentante sindacale di Afl (la società della ferriera dedita alla ghisa), è anche compaesano della vittima e fatica a credere a quanto è accaduto: «Sono davvero senza parole. Thomas abitava a poca distanza da me e tuttora lo vedevo quasi tutte le mattine recarsi in stabilimento per la normale giornata di lavoro. Era una persona tranquilla e riservata, rispettosa del prossimo. Faccio davvero fatica a parlarne al passato, perché l'ho incontrato e salutato anche ieri mattina».
In serata la notizia è rimbalzata anche in municipio, dove era in corso una seduta di giunta: «Conosco il padre, conosco benissimo lo zio e conoscevo anche lui - commenta il sindaco, Mauro Robba -. È una tragedia che addolora tutti quanti, anche per la giovane età della vittima».
Sulla 38, tra Piantedo e Delebio verso le 15,30 c'era il solito traffico intenso del venerdì pomeriggio e Thomas Montini, classe '79 originario di Morbegno e residente a Dongo, stava viaggiando verso Lecco, probabilmente di ritorno da una giornata di lavoro in Valtellina.
Una famiglia di turisti svizzeri, i soli che si sono fermati dopo il tragico incidente, racconta di aver visto un ciclista sulla sessantina, quasi in mezzo alla strada che la Fiat stilo su cui viaggiava Montini ha cercato di evitare. «Il ciclista barcollava, andava avanti a zigzag ed era sconvolto - hanno raccontato i testimoni agli agenti della Polstrada - probabilmente chi era alla guida dell'auto ha cercato di evitarlo ed ha invaso la carreggiata opposta».
Forse Montini si è spaventato e ha perso il controllo del veicolo, mentre dall'altra parte sopraggiungeva un furgone di colore rosso, che non ha fatto in tempo ad evitare l'impatto con l'utilitaria, contro cui si è scontrato più volte. Nel frattempo il ciclista, che dalle prime ricostruzioni pare fosse uscito da una strada laterale, ha proseguito la sua corsa verso Piantedo, ignorando ciò che dietro di lui stava accadendo. L'impatto tra i due mezzi è stato violentissimo, la parte anteriore della macchina che si è girata di lato rispetto alla linea di mezzeria, era completamente distrutta. Nel prato, oltre il guardrail sono volati pezzi di lamiera e di plastica, probabilmente del paraurti.
La vittima è stata ritrovata sul lato del passeggero e le sue condizioni sono apparse subito gravissime. I vigili del fuoco del distaccamento di Morbegno e i sanitari del 118 arrivati in ambulanza dal pronto soccorso di via Morelli e con l'elicottero dalla base di Caiolo, dopo averlo estratto dall'abitacolo hanno cercato di rianimarlo, praticando il massaggio cardiaco, ma per Montini, purtroppo non c'è stato nulla da fare. Il suo corpo senza vita è rimasto disteso sull'asfalto fino a quando il magistrato di turno ha dato il nulla osta per la rimozione e intanto il traffico scorreva tutto intorno in un qualsiasi venerdì di giugno, purtroppo l'ultimo per la vittima ignara dell'ennesimo incidente stradale sulla 38.
L'autista dell'autocarro, l'operaio di un'impresa di costruzioni di Traona, se l'è cavata con una frattura al ginocchio. Tanti i curiosi che si sono accalcati vicino al luogo del sinistro, mentre le auto in uscita dalla superstrada venivano fatte deviare verso via Legnone e il centro di Delebio.
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