Cronaca / Lecco città
Lunedì 30 Marzo 2015
«Daniela, una ragazza speciale
Inaccettabile questo dramma»
Morta nello schianto: parlano la “mamma” e la “sorella” lecchesi . «Arrivò qui con i peperoncini, poi si innamorò della nostra cucina»
La notizia ha fatto il giro della città in fretta. E molti di quelli che l’hanno conosciuta sono rimasti spiazzati. Come abbiamo scritto ieri sul nostro giornale tra le 149 vittime del disastro aereo che mercoledì scorso è avvenuto sulle Alpi francesi c’è una donna messicana, Daniela Ayon di 36 anni, che aveva vissuto un periodo della sua vita a Lecco per uno scambio culturale durante le superiori e che poi era tornata in riva al lago negli anni successivi.
La giovane messicana durante l’anno scolastico 1997/98 era arrivata nella nostra città con Giovanna Taddei che prima era stata in Messico a Tampico per un’estate di studio in un college americano bilingue. Daniela a Lecco è stata ospite della famiglia Taddei con cui è rimasta in contatto fino a pochi giorni fa quando ha sentito Giovanna dicendole che stava andando ad Amsterdam e che presto sarebbe tornata a Lecco.
«I mesi che è stata qui da noi – racconta Cristina Taddei, la “madre italiana” della ragazza – è stato un po’ come avere un’altra figlia. Dovevo occuparmi anche di lei, era una ragazzina, ma si notava già il carattere indipendente ed esuberante. Era un’amante della vita, della libertà e poi quando è cresciuta queste sue qualità sono divenute ancora più forti».Laureata in economia , aveva conseguito un master a Barcellona. Amante dei viaggi, in India si era innamorata della filosofia yoga a tal punto di aprire una scuola a Tampica.
«L’ultima volta che è stata qui – prosegue la signora Taddei – era una donna e ci siamo conosciute meglio. Daniela era una ragazza sempre positiva, con il sorriso, era una di quelle persone che non sta mai ferma ed è sempre attratta da nuove realtà. Quello che è successo su quell’aereo è una cosa atroce, un’ingiustizia tremenda». Tanti aneddoti e ricordi : «Quando venne qui la prima volta si portò due scatole di peperoncino, credo per paura di sentire troppo la mancanza dei piatti del suo paese, era sempre un po’ scettica nel mangiare italiano. Poi quando è tornata da adulta, dopo aver girato il mondo, ha apprezzato con estremo gusto la nostra cucina. Era una ragazza speciale».n
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