Editoriali / Sondrio e cintura
Sabato 08 Dicembre 2018
Dall’olio esausto candele per un Natale superecologico
Obiettivo “pulire il mondo” alla eco-school di Triangia. I lavori degli alunni saranno messi in vendita ai mercatini il 15 dicembre
Dall’olio esausto centinaia di candele per illuminare il Natale, ma soprattutto per dimostrare ancora una volta quanto si prendono cura dell’ambiente gli alunni dell’eco-school di Triangia.
“Una candela per pulire il mondo” è il progetto a cui stanno lavorando, guidati dai loro insegnanti, i bambini e bambini del plesso che dipende dall’istituto comprensivo “Paesi Retici” di Sondrio, diretto da Raffaella Giana.
Insieme alla fattoria didattica Lunalpina, l’eco-school ha appena partecipato per la sesta volta alla Serr, la Settimana europea per la riduzione dei rifiuti che si è tenuta dal 17 al 27 novembre, il cui tema quest’anno erano i rifiuti pericolosi. Ed è in questo contesto si inserisce il progetto: «La nostra azione di quest’anno si chiama “Una candela per pulire il mondo” e consiste in un’attività di riciclo dell’olio esausto di cucina - spiega Meri Tognela, coordinatrice del progetto -. Si è organizzata una raccolta porta a porta nella frazione di Triangia e tra le famiglie degli alunni». Si sono raccolti circa 85 litri di olio esausto, che ora sono utilizzati per produrre candele e lanterne «che sarà possibile acquistare sabato 15 dicembre alla bancarella natalizia della scuola allestita in piazza Garibaldi nel contesto dei tradizionali mercatini» aggiunge l’insegnante.
Sono ancora tanti quelli che non sanno che l’olio esausto è molto inquinante e che bisogna raccoglierlo in modo differenziato, «perciò gli alunni dell’eco-school hanno organizzato una campagna di informazione rivolta alla cittadinanza per far arrivare il seguente messaggio a tutti: “L’olio esausto non si butta nel lavandino, nel sacco nero, nel wc». I bambini hanno scritto a diverse realtà, dalla Secam a Radio Deejey, agli organizzatori del Sondrio Festival, su cui si sono appena spenti i riflettori, «affinché li aiutassero a divulgare il loro messaggio ecologico con un effetto onda, che dalla scuola arriva a tutti i cittadini di Sondrio». L’iniziativa ha avuto anche una ricaduta in classe: «L’esperienza di raccolta e di trasformazione dell’olio viene utilizzata nella didattica del quotidiano, come compito di realtà per cui i bambini sono chiamati a svolgere attività di problem solving» sottolinea Tognela. Una serie di quesiti a cui gli alunni sono stati chiamati a dare risposta. Ad esempio, quanti litri di olio sono stati raccolti, il peso, come si misura, quali sono le caratteristiche dell’olio e in quale percentuale si può utilizzare insieme alla cera d’api per fare una candela.
«Come è facile intuire l’attività ha fornito numerosi spunti didattici come la pesatura, il calcolo delle quantità, il metro quadrato, le percentuali, la scrittura di lettere, di e-mail, di testi regolativi e informativi. Un bel modo di fare scuola che diventa coinvolgente per gli alunni in quanto ricco di significato e attivatore di numerose competenze».
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