Cronaca / Lecco città
Domenica 19 Febbraio 2017
Dal Lecchese contributi
all’Inps per 685 milioni
In due anni i versamenti sono aumentati di 22 milioni
L’ultimo bilancio dell’istituto si è chiuso con un rosso di 1,7 miliardi
La relazione della Corte dei Conti sulla gestione dell’Inps lancia l’allarme sul patrimonio dell’istituto previdenziale che nel 2016 va in rosso di 1,7 miliardi per la prima volta nella storia dell’ente.
Sul tema il presidente dell’Inps e il ministro del Lavoro Giuliano Poletti tranquillizzano ricordando che le pensioni sono comunque garantite dallo Stato, e che perciò «ciò che conta - ha detto Tito Boeri, presidente Insp- non è il bilancio dell’Inps, ma quello dello Stato».
Vista dai sindacalisti lecchesi la questione non crea allarmi sul breve periodo ma, ci dice il presidente del comitato di sorveglianza Inps provinciale, Francesco Di Gaetano, sulle prospettive ci sono minori certezze. Non ultimi, Cgil, Cisl e Uil ricordano che il riordino dei conti passa anche da un bilancio in cui le risorse per la spesa assistenziale (cassa integrazione, malattia, maternità e altro) e quelle di previdenza, che traggono risorse dai contributi versati, abbiano due contabilità separate, e ad oggi non è così.
«Purtroppo - ci dice Di Gaetano - i dati evidenziano l’esistenza di crediti di cui una grossa parte non sono esigibili, un fatto che in prospettiva se la situazione non viene sanata metterà in crisi il sistema previdenziale». I crediti inesigibili in questo caso riguardano i mancati, o fortemente ritardati, versamenti contributivi di aziende che non possono pagare, o che non lo faranno comunque perché sono fallite, a cui si aggiungono i mancati versamenti degli enti pubblici, che hanno depresso i conti dell’Istituto da quando l’Inps ha incorporato l’Inpdap, l’ex ente previdenziale del pubblico impiego.
Come ricordato nei dati nazionali, nel 2015 le entrate contributive sono aumentate di 3,32 miliardi rispetto al 2014, attestandosi a 214,79 miliardi. Nel suo piccolo, ci dice Di Gaetano, Lecco ha fatto la sua parte visto che gli incassi contributivi della provincia da parte delle aziende con dipendenti (quindi pubblici e privati) nel 2015 sono stati pari a 685 milioni di euro, per un totale di 8.865 imprese. Nei due anni dal 2013 al 2015 a Lecco i versamenti all’Inps sono cresciuti di 22 milioni di euro. Non sono invece disponibili i dati provinciali sulle uscite, tuttavia anche sapere che Lecco ha una sua tenuta contributiva non serve a molto, visto che tutto finisce nel calderone nazionale dell’Istituto.
«Al di là dei ritardi e dei mancati versamenti delle aziende private - sottolinea Di Gaetano - c’è una serie di crediti pesanti che riguardano le amministrazioni locali che non versano i contributi. Alla fine lo Stato sopperisce, in attesa che i versamenti arrivino, ma rinviare il problema appesantisce sempre più i conti. E in buona parte il rosso dell’Inps è motivato da ciò. Per fortuna - conclude - nel flusso corrente questo problema non esiste, per cui i contributi che entrano pagano le pensioni, ma mi chiedo fino a quando andrà così».
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