Animali
Lunedì 30 Maggio 2011
Dal cibo, al taxi alla cremazione
Animali domestici come gli umani
All'ultimo salone dedicato ai piccoli amici dell'uomo è venuta alla luce la dimensione di un comparto che si preoccupa a quel 41% delle famiglie italiane che hanno un animale in casa. E spuntano tanti servizi ad hoc
LA DIFFUSIONE
C'era di tutto ma proprio di tutto, per quei 7 milioni di cani, 7 e mezzo di gatti, 2 milioni di conigli, 1 di tartarughe e 40 tra pesci e uccellini (oltre a 50.000 iguane e 10.000 serpenti) che vivono in Italia. Ne ha almeno uno il 41% delle famiglie. E ogni giorno questo esercito di animali va nutrito, pulito e accudito. "Coccole" che hanno generato nel 2010 un giro d'affari, solo per gli alimenti di cani e gatti, di 1.536 milioni, con una crescita del 2,2%.
Così il salone si è mosso su tre linee: natura (con lettiere biodegradabili e cibi da agricoltura organica), tecnologia (con localizzatori gps, medagliette usb, lettiere autopulenti, acquari a led ad alte prestazioni energetiche) e gusto (con diete personalizzate per esempio per obesità, gravidanza, problemi renali). Senza ovviamente rinunciare al lusso di cuccette e cappottini in raso e cachemire.
Ma l'ultima frontiera è quella dei servizi ad hoc: passeggiate, corsi di educazione, sessioni con veterinari comportamentalisti, "pet taxi" e perfino, appunto, il servizio (reperibile h24) di cremazione, dedicato agli amici a quattro zampe con tanto di urna personalizzata.
IL CIBO
Certo, il settore sembra non sentire troppo i morsi della crisi: per Luigi Schiappapietra, presidente di Assalco (l'associazione nazionale delle imprese per l'alimentazione e la cura degli animali da compagnia) ci sono ancora margini di crescita, del 15-20%. Perchè in Italia è ancora diffusa l'abitudine di dare a Fido o Mao scarti casalinghi, e secondo il rapporto Rapporto Assalco-Zoomark 2011 solo il 60% di chi ha un cane o un gatto usa alimenti industriali. Un dato ben lontano dalla media dei paesi dell'Europa nord-occidentale, dove si affida ad alimenti industriali l'80% dei padroni.
CURA IGIENE BELLEZZA
E se il cibo va bene, il comparto cura-igiene-bellezza, pur con volumi più ridotti, va ancor meglio: con una crescita delle vendite, nella sola grande distribuzione organizzata, del 4,5%, per un volume che si attesta a 59 milioni. Molto positive inoltre (+3,7%) le vendite di lettiere per gatti, che arrivano a raggiungere i 63 milioni.
LE RICHIESTE
Ma se dal salone arrivano buone notizie, il settore fa anche esplicite richieste al mondo politico: abbassare l'Iva su cibo e prestazioni veterinarie dal 20% ("aliquota tipica di prodotti di lusso" per Antonio Manfredi, direttore dell'Anmvi, l'associazione dei veterinari) al 10%, in linea con la maggior parte dei prodotti alimentari.
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