Cronaca
Giovedì 25 Maggio 2023
Dai Kennedy a Stallone: mezzo secolo tra le star. Festa all’Harry’s Bar
Cernobbio Grande party per celebrare i cinquant’anni di uno dei locali simbolo del lago di Como: tanti ricordi. Dall’industria alla moda, tutti i vip sono ormai di casa
Grande party per celebrare i 50 anni dell’Harry’s Bar, uno dei locali simbolo del lago di Como. Pochi vantano una storia come la sua che l’altra sera scorreva su un monitor con le immagini di tanti habitué comaschi e internazionali. Una storia che nasce nel 1973, quando Piero Sacchi e Paolo Rusconi decidono di aprire un american bar scegliendo un nome che rimanda all’omonimo locale di Arrigo Cipriani a Venezia.
Grazie anche alla posizione strategica, a pochi passi dal Grand Hotel Villa d’Este, l’Harry’s diventa in poco tempo un punto di riferimento non solo per i lariani, ma per tutte le star di passaggio al cinque stelle lusso. Nomi leggendari che lo fanno conoscere in tutto il mondo.
Nel 2009 viene rilevato da tre soci, Francesco Ugoni, Giuseppe Mantero, e Riccardo Marazzi: «Ci siamo lanciati in questa avventura perché non cambiasse nulla : l’atmosfera old fashion, l’arredo, il menù. Il piatto iconico ancora oggi è il riso pilaf con gamberi al curry. Non volevamo venisse fatta un’aggiunta, uno sfregio a un “monumento “ della tradizione che ha goduto dei favori di grandi personaggi» ha spiegato Giuseppe Mantero.
«Abbiamo ereditato una Ferrari appena tagliandata, con il pieno di benzina e le chiavi inserite nel quadro: le abbiamo solo girate per riaccenderla e guidarla, e come tutti i bolidi potenti non è facile, ma lo stiamo facendo alla grande» ha aggiunto Francesco Ugoni.
Non si contano gli ospiti che hanno lasciato la firma sul registro d’onore dell’Harry’s, l’altra sera avrebbero riempito l’intera Riva di Cernobbio. Per il brindisi ne sono arrivati oltre un centinaio. Tra loro anche numerosi volti comaschi: Alessandro Tessuto, Romano Botta, Egidio Tagliabue con la moglie Maddalena e la figlia Lisa, Elio Cattaneo, Franco Brenna, Marina Gabaglio, Roberto Ambrosoli, Max Mandelli.
Una serata amarcord per tutti, non poteva essere diversamente. «Le dive che ho avuto l’onore di servire? Ne sono passate tante, ma non potrò mai dimenticare la bellezza e il fascino di Catherine Deneuve» ha detto Piero Sacchi vicino alla moglie Rosi, per molti anni sua stretta collaboratrice, che invece cita il giovane John John Kennedy, gli Agnelli, Gianni Versace, Silvester Stallone.
Più recente il ricordo di Giordano, direttore di sala: «Memorabile la reunion di Bruce Springsteen e Robert de Niro accompagnati dalle rispettive consorti: dopo il pranzo “The Boss” si è messo a suonare, mentre la moglie Patti è venuta con me in cucina a preparare un sorbetto mantecato al limone».
Tra il personale presente alla festa ( il servizio è stato affidato al catering Spuma de La Finestra sul Lago) Angelina rivela: «Nel mio cuore rimane sempre George (Clooney) simpatico, ma soprattutto gentile».
Lo scrigno degli aneddoti, già colmo, non può però ancora chiudersi, perché la storia di mezzo secolo dell’Harry’s va avanti e si arricchirà di altri capitoli.
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