Economia / Sondrio e cintura
Mercoledì 11 Aprile 2018
Dai costruttori edili un grido d’allarme
«Italia in codice rosso»
Strade, ponti, edifici, scuole considerati a rischio anche dall’associazione che unisce Lecco e Sondrio.
«L’Italia è un Paese da codice rosso». È un grido di allarme quello che Ance lancia a livello nazionale ed è raccolto e rilanciato anche dalla sezione di Lecco Sondrio. «La situazione in cui versano in Italia strade, ponti, reti ferroviarie, edifici, spazi verdi e scuole è a rischio - afferma l’associazione nazionale dei costruttori edili - . E purtroppo è come se per accorgercene sia necessario attendere il prossimo evento atmosferico intenso o calamitoso».
Alla base di questa situazione sta il fatto che le risorse ci sono, ma rimangono sui conti correnti dello Stato. Questo a causa soprattutto di un livello asfissiante di burocrazia, che determina una totale incomprensibilità delle norme anche da parte delle pubbliche amministrazioni che le devono applicare, sostengono sempre dall’associazione attraverso un comunicato diffuso ieri.
Per questo motivo, Ance chiede un atto di volontà e coraggio da parte del nuovo Parlamento, affinché metta mano subito al Codice appalti ed elimini le procedure farraginose. «Serve subito un decreto legge - afferma Ance - per consentire alle amministrazioni di far partire i lavori, inoltre una nuova riforma dotata di un regolamento attuativo che restituisca la certezza del diritto».
Nel periodo elettorale, Ance aveva sottolineato che a fronte di un aumento a partire dal 2016 di fondi statali annui del 40% in infrastrutture per finanziare programmi di investimento pluriennale di 140 miliardi di euro, purtroppo in gran parte tali risorse non si sono tradotte in cantieri.
«Questi temi – sottolinea il presidente di Ance Lecco Sondrio, Sergio Piazza – sono stati al centro del confronto avuto con i candidati alle recenti elezioni politiche e del documento che come associazione abbiamo loro inviato». «Inoltre sono stati ripresi nei contatti avuti in queste settimane con i parlamentari eletti - prosegue -. Sarà nostra premura sviluppare, insieme a tutto il nostro sistema, una forte azione di sensibilizzazione perché si possa arrivare in tempi brevi a primi risultati».
Secondo le statistiche dei costruttori, ogni miliardo di euro speso in costruzioni determina 15 mila posti di lavoro, con una quasi totalità degli acquisti made in Italy. A pagare le conseguenze della situazione attuale sono sia le imprese, sia i dipendenti. Ad esempio in provincia di Sondrio secondo alcune ricerche diffuse dai sindacati di categoria il comparto ha perso in dieci anni circa il 40% dei posti di lavoro, scendendo a quota 2750.
© RIPRODUZIONE RISERVATA