Cronaca / Circondario
Lunedì 12 Novembre 2018
Da don Isidoro l’invito
«Camminiamo uniti
nel nome del Signore»
Il solenne ingresso del nuovo parroco: «Non sono un eroe, né un campione: in umiltà cercherò di essere un aiuto e una guida nella fede»
«Pregate per me e io pregherò per tutti voi»: si è affidato alla Madonna di San Martino e alla comunità dei fedeli, ieri, don Isidoro Crepaldi, nel giorno dell’ingresso ufficiale.
Nella grande chiesa affollata è scrosciato così il primo di molti applausi, quando il vicario episcopale monsignor Maurizio Rolla lo ha presentato ai fedeli dicendo: «Carissimi, ecco il nuovo parroco»; ciò, al termine dei riti e dopo la lettura del decreto firmato dall’Arcivescovo di Milano, Mario Delpini, dal quale si è altresì appreso: «La parrocchia si è resa vacante per la rinuncia di don Adelio Brambilla, esigendo così la nomina di un nuovo pastore»; monsignor Delpini ha sottolineato di don Isidoro «l’esperienza e lo zelo».
Il nuovo parroco, nell’omelia, ha enunciato i punti essenziali del programma pastorale: «Non ho molte cose da darvi, non sono un eroe, né un campione; dico a noi tutti: alziamoci, di nuovo, e camminiamo, insieme, ancora; questo è il nostro tesoro: io e voi, ciascuno nella sua vocazione: imparare da Gesù, camminare nella fede, non nella religione delle apparenze. Chiedetemi di essere una guida, un padre, un fratello nella semplicità e nell’umiltà. Occorre bandire ogni chiacchiera inutile, che confonde e, come dice Papa Francesco, fa male alla comunità e al tessuto sociale. C’è bisogno di tanta fede, unità, amore, dialogo sincero con tutte le realtà della città, anche religiose, crescendo in maturità e calore umano. Il nostro programma pastorale sia questo – ha concluso - e non altro: Vangelo nudo e semplice».
Brani delle Scritture sono stati distribuiti al termine della messa, in minuscole striscioline, con l’immaginetta prescelta da don Isidoro, dal titolo “A te, Valmadrera, comunità del Signore”, nella quale vengono ripresi i concetti espressi nella predica. La città ha ricambiato donando a don Isidoro, all’offertorio, un ulivo «saldo nel terreno e portatore di frutto», ma anche un paio di sci, sapendolo appassionato e ritenendoli «simbolo di una strada da percorrere insieme alla ricerca della vera bellezza».
La cerimonia è iniziata coi canti degli alunni delle scuole parrocchiali e i messaggi sia del sindaco, Donatella Crippa («Abbiamo a cuore la stessa comunità: solo lavorando insieme, seppure con ruoli e responsabilità diversi, potremo garantire a Valmadrera crescita e sviluppo, sociale e spirituale») sia dei consigli pastorali di Valmadrera e di Monguzzo, dove don Isidoro era parroco da dodici anni, prima d’ora.
Oltre ai fedeli, alle autorità civili, alle rappresentanze delle associazioni della città e alla banda “Santa Cecilia”, hanno partecipato all’insediamento numerosi sacerdoti del territorio e i predecessori don Silvano Motta e don Massimo Frigerio; tante presenze anche dal decanato di Erba, a partire dai parrocchiani di Monguzzo e da monsignor Angelo Pirovano.
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