
Cronaca / Lecco città
Sabato 20 Luglio 2013
Cultura e nido, gestione troppo costosa
Il Comune deve tagliare due milioni di spese correnti e sta valutando i servizi da esternalizzare
Sul teatro si recupera solo il 20% dei costi sostenuti, sulla civica Zelioli il 50%, sui nidi il 40%

Il lavoro di cesoia è cominciato. L’assessore al bilancio Elisa Corti in questi giorni sta incontrando tutti gli assessori per limare le spese facendo in modo che quelle in parte corrente del 2014 e 2015 si assestino sul consolidato del 2012, tagliando due milioni di euro, cosa che invece a causa delle numerose incognite che gravano sulle entrate, non era avvenuta.
Ma la riflessione deve andare oltre e per questo martedì in una riunione di maggioranza si dovrà affrontare lo spinoso argomento dei servizi troppo costosi, quelli che dovranno necessariamente trovare una nuova forma di gestione.
«La città è cambiata e bisogna prenderne atto - commenta il sindaco Virginio Brivio - bisogna fare una riflessione seria su certi servizi che oggi non possiamo più permetterci. Penso alla gestione degli asili nido ad esempio, alla scuola civica di musica e allo stesso teatro. Su questi capitoli che dovremo tagliare oltre che sugli affitti, sulle utenze e anche sugli appalti sempre che riusciremo a indire le gare».
Per i due asili nido del Comune altamente qualificati in termini di offerta educativa, in base alla delibera del 2012 sui costi e ricavi dei servizi, il Comune spende 1 milione e 300 mila euro e ne ricava 550 mila euro compreso il finanziamento regionale, un servizio decisamente molto costoso.
Ma in proporzione altrettanto costosa è la scuola civica di musica Zelioli per la quale il Comune spende 200 mila euro circa all’anno e ne ricava poco più della metà 115 mila euro.
Ma la spina nel fianco dell’amministrazione comunale è senza dubbio il teatro e in generale la cultura.
Per organizzare la stagione culturale, teatro e musica, il Comune spende 500 mila euro, ne recupera solo 100 mila. In pratica l’amministrazione copre l’80% dei costi.
«Se c’è una cosa che posso rimproverare ad alcuni dirigenti - commenta il sindaco -
è la poca propensione, figlia delle vacche grasse degli anni passati, a cercare risorse diverse. A parte i sevizi sociali che hanno coinvolto il terzo settore già da anni e che si regge ormai con una rete più ampia di risorse, negli altri
settori non è stato fatto questo sforzo e ora è difficile trovare finanziamenti perchè siamo in una situazione di emergenza».
Il teatro ad esempio necessita di un privato forte che si accolli le spese ma anche la programmazione, magari in collaborazione con qualche altro teatro importante del territorio.
E poi ci sono i dipendenti pubblici che sono stati sostituiti nei servizi culturali (apertura teatro, servizio guardaroba etc) con spese aggiuntive che potrebbero tornare al loro lavoro.
A questi servizi poi si aggiunge il bike sharing anche questo in perdita e sul quale bisognerà fare una riflessione.n
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