Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 29 Settembre 2014
Crocifisso profanato
e distrutto: «Vergogna»
Non è la prima volta ad Albosaggia: è già accaduto un paio di anni fa, quando dei vandali se la sono presa con il crocefisso di legno che si trova a San Salvatore
Non è la prima volta: è già accaduto un paio di anni fa, quando dei vandali se la sono presa con il crocefisso di legno che si trova a San Salvatore, in località Bareck, sui monti di Albosaggia.
A distanza di due anni sono ritornati a colpire: nello stesso posto, contro lo stesso crocefisso. Prima lo hanno deturpato con scritte in arabo e poi, secondo raid, lo hanno distrutto, facendolo a pezzi. Realizzata in legno dallo scultore Bruno Facetti - tra l’altro è presidente dell’Avi, l’Associazione intagliatori Valtellina che proprio oggi in località Bareck con il Comune inaugura un’Oasi fatta di sculture di legno ricavate in tronchi d’albero -, l’immagine di Gesù si trova in un’area di sosta, dotata di panche e tavoli, con una fontanella.
«Lo rifaremo per la terza volta: realizzeremo nuovamente il crocefisso e lo rimetteremo al suo posto» assicura il sindaco di Albosaggia Fausto Giugni che stigmatizza pesantemente l’accaduto. «Quanto è successo è grave: ne faccio una questione di rispetto. Trattandosi di un simbolo, che ci si creda o meno, va rispettato». Ancor più grave il fatto per Giugni «poiché si tratta di un simbolo religioso. L’avevano già distrutto, ma noi, come ho già detto, lo rifaremo».
Il primo cittadino va oltre e condanna chi ha agito, restando però tuttora impunito, trovandosi l’area in questione in quota e quindi poco controllabile: «Sempre di mancanza di rispetto si deve parlare perché la mano ignota che ha colpito non ha sicuramente tenuto conto che quella scultura è frutto di impegno, di dedizione e di passione. Ha, forse anche inconsapevolmente, distrutto il lavoro di chi, volontario, ci crede e vuole contribuire al bene della propria comunità». Per Giugni è altrettanto grave «che si sia mancato di rispetto al volontariato: sono convinto che se questi vandali facessero, anche solo talvolta i volontari, capirebbero cosa vuol dire».
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