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Martedì 04 Giugno 2013
Crisi Frisia, salta l'udienza
sul fallimento dell'azienda
È saltata l'udienza in programma per oggi per il fallimento della Frisia. Il titolare Franco Capanna ha comunicato al Tribunale di Sondrio di non potere rispondere alla convocazione per ragioni di salute. Il nuovo appuntamento è stato fissato per il 17 luglio.
SONDRIOÈ saltata l'udienza in programma per oggi per il fallimento della Frisia. Il titolare Franco Capanna ha comunicato al Tribunale di Sondrio di non potere rispondere alla convocazione per ragioni di salute. Il nuovo appuntamento è stato fissato per il 17 luglio.
Non ci sono, quindi, novità positive dall'azienda di acque minerali di Santa Croce di Piuro. A più di un anno dall'inizio della crisi, non sono disponibili notizie rassicuranti né sulla riattivazione degli impianti, né sull'esistenza di acquirenti. Vista la situazione, nei mesi scorsi Cgil e Cisl hanno ritenuto inevitabile la richiesta di fallimento.
Da Sondrio era arrivata la convocazione per la giornata di oggi, ma venerdì i sindacati hanno ricevuto la notizia del rinvio.
«C'è il massimo rispetto per le motivazioni della richiesta del titolare, visto che stiamo aprlando di ragioni legate alla salute - spiegano Vittorio Boscacci (Flai-Cgil) e Danila Barri (Fai-Cisl) -. Però dobbiamo osservare che quando si parla di Frisia non c'è mai una certezza». Tornano alla mente le mille smentite di questa triste storia aziendale. Prima la cassa saltata, poi i tavoli territoriali annullati, la sospensione dell'incanto dei beni e l'assenza - non se n'è più saputo nulla - dei potenziali acquirenti. Non sembra esserci fine al peggio, insomma.
Di fronte alla comunicazione della data del 17 luglio, i sindacati si sono rivolti di nuovo al Tribunale per chiedere un anticipo.
«Secondo quanto ci è stato comunicato, Franco Capanna ha chiesto il legittimo impedimento e tornerà a essere disponibile prima della fine di giugno - sottolineano i responsabili degli uffici vertenze -. Vista la delicatezza della situazione, ci piacerebbe potere contare su una convocazione più rapida di quella che attualmente è prevista. Riteniamo opportuno riconvocare la riunione entro la fine del mese, compatibilmente con la disponibilità degli uffici competenti. Per questa ragione abbiamo subito scritto al Tribunale».
Ieri, come succede ogni lunedì da alcuni mesi, i lavoratori si sono riuniti nel piazzale dello stabilimento di Santa Croce. Di fronte alla notizia del rinvio dell'udienza, lo sconforto è stato evidente.
Da settimane non passa più nessuno, fatta eccezione per qualche ex lavoratore, dal piazzale della fabbrica. Il "birrificio" - a Piuro lo chiamano ancora così, a testimonianza di un passato glorioso - sembra sempre più lontano dall'agenda dell'economia e della politica locale.
L'amministrazione comunale è stata impegnata nella gestione della crisi, ma purtroppo i risultati non sono esaltanti. E se il sindaco Paolo Lisignoli ha sempre cercato di mediare per cercare una soluzione, l'opposizione va all'attacco dell'imprenditore romano Franco Capanna.
«Questa gestione aziendale è fallimentare - dichiara il leghista Omar Iacomella dalla minoranza consiliare di Piuro -. Speriamo di voltare presto pagina e di potere contare, dopo il fallimento, su una nuova proprietà con potenzialità di rilancio per l'azienda e rispetto dei lavoratori. C'è di mezzo il futuro di un marchio storico per il nostro Comune e la Valchiavenna. Un imprenditore locale avrebbe la giusta sensibilità nei confronti di Frisia e dei dipendenti».
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