Crisi Frisia, Capanna scrive
Ultima corsa per la "cassa"

Per fare sentire la loro voce i lavoratori della Frisia hanno deciso di andare in alto. Ieri alcuni dei diciassette dipendenti della Frisia hanno scelto di salire in cima alla valle delle sorgenti Bernina, sopra Santa Croce di Piuro

Sondrio - Non hanno una torre da scalare, a differenza di tanti colleghi operai in lotta per difendere il posto di lavoro in altre province del Paese. Ma anche loro per fare sentire la propria voce hanno deciso di andare in alto. Ieri alcuni dei diciassette dipendenti della Frisia hanno scelto di salire in cima alla valle delle sorgenti Bernina, sopra Santa Croce di Piuro.

Ieri mattina, con ai piedi gli scarponi e la piccozza nello zaino - da utilizzare in alcuni passaggi difficili - hanno risalito la valle Aurosina fino alla presa dell'acqua situata più in alto.

Dopo una settimana di presidio in fabbrica e un giorno trascorso davanti al municipio, hanno posizionato le bandiere e gli striscioni tra il torrente e l'edificio costruito anni fa per trasportare l'acqua di sorgente a valle. «La situazione è critica - hanno spiegato gli operai della delegazione -. Abbiamo scelto di promuovere una giornata di protesta nel luogo di origine della nostra produzione. Vuole essere un grido d'allarme da fare arrivare lontano grazie all'eco di questa vallata, ma anche una conferma dell'attaccamento delle maestranze al proprio lavoro. E poi qui nella Valle Aurosina c'è l'acqua: non è possibile rinunciare a un futuro per un'azienda che può contare su questa materia prima».

Ma quella di ieri non è stata soltanto una giornata di protesta determinata dall'assenza degli stipendi.

Nel pomeriggio, poche ore dopo l'incontro del sindaco Paolo Lisignoli con il prefetto di Sondrio Carmelo Casabona, i sindacalisti hanno preparato le pratiche per la domanda di cassa integrazione straordinaria insieme ai rappresentanti di Confindustria Sondrio. L'obiettivo è chiaro: arrivare in tempi rapidi a un'intesa, in modo da potere contare su un reddito sicuro dai prossimi giorni. Per l'approvazione definitiva della cassa saranno necessari diversi mesi, ma si ritiene di avere a disposizione molto prima l'anticipo da parte delle banche locali.

Il titolare Franco Capanna finora ha cercato di evitare dichiarazioni e di concentrarsi sulle possibilità di risolvere la situazione. Ma i problemi aumentano anche sul fronte della perdita dei clienti e delle relazioni con i creditori.

Ai vertici della società sono noti i disagi dei dipendenti con i quali Capanna ha lavorato per dodici anni, ma probabilmente ci si aspettava scelte differenti da quelle attuate dai lavoratori.<+togli_rientro>

Un altro fattore da tenere in considerazione è la crisi del mercato del settore delle acque minerali. Da tempo Capanna rileva che i colossi del settore possono permettersi di vendere a prezzi molto bassi per mettere in ginocchio la concorrenza e conquistare le fette di mercato che si liberano. Ora la speranza è quella di fare ripartire le linee di Santa Croce, per riprendersi quelle fette di mercato con uno dei prodotti più validi del settore a livello italiano.

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