Economia / Sondrio e cintura
Domenica 01 Febbraio 2015
Crisi alle spalle? La valle inizia a crederci
«Segnali positivi dai settori principali»
Il presidente di Confindustria Sondrio, Cristina Galbusera, guarda con fiducia verso la ripresa. «Tengono metalmeccanici, alimentari, biomedicali, soffrono le costruzioni ma i volani arrivano».
Non soffrono i principali settori dell’industria. E questa è la prima buona notizia. Inoltre ci sono le prospettive incoraggianti per l’export, il calo del prezzo del petrolio e le azioni della Banca centrale europea. Ma su altri fronti c’è ancora molto da lavorare. Secondo Cristina Galbusera, presidente di Confindustria Sondrio, stavolta non bisogna parlare soltanto di crisi. Anzi.
«A livello locale - dice - osserviamo una tenuta nel campo metalmeccanico, nell’alimentare e nel biomedicale. Soffrono le costruzioni, speriamo che con questo volano che arriverà a livello nazionale il settore si riprenda anche a Sondrio. Certo, le misure attuate, il Jobs act e le decontribuzioni per le assunzioni a tempo indeterminato senz’altro possono aiutare la ripresa».
Le ultime analisi del vostro Centro studi definiscono tre elementi cruciali: l’indebolimento dell’euro, il calo del prezzo del petrolio e la diminuzione dei tassi di interesse a lungo termine».
Quali saranno le conseguenze per l’economia valtellinese?
«Il rafforzamento del dollaro darà una grande spinta ai Paesi esportatori come il nostro. Il calo del prezzo del petrolio, in Italia determinerà dei vantaggi rilevanti per le aziende e le famiglie, con possibili benefici per la domanda interna. L’azione della Bce, con la forte immissione di liquidità annunciata nei giorni scorsi, ci fa ricordare che questo tipo di mossa ha garantito buoni frutti negli Stati Uniti e crediamo che possa offrire risultati positivi anche in Europa»
.
Purtroppo rimane l’emergenza per il lavoro e in provincia di Sondrio soffrono soprattutto i giovani.
«Un giovane valtellinese su due con alte qualifiche non torna in provincia dopo gli studi universitari. Noi continuiamo ad avere fiducia nei nostri giovani, ad esempio per la creazione di start-up. La disoccupazione è arrivata a livelli altissimi. Favorire i contratti a tempo indeterminato – uno degli obiettivi del Governo - è una mossa preziosa per coloro che sono entrati da pochi anni nel mercato del lavoro.
E poi non è vero che non ci sono opportunità interessanti. Ci sono realtà che offrono la possibilità di carriere importanti, sia a livello di multinazionali, che di imprese familiari.
Facciamo l’esempio degli ingegneri meccanici: entro un anno dalla laurea oltre il 90% in Valtellina trova lavoro. Nonostante questo dato, solo il 17% degli studenti frequenta ingegneria. Abbiamo società, fra i nostri iscritti, che cercano queste figure ma non le trovano. Un altro caso? Il distretto bio-medicale dell’Alta Valle nel 2014 ha assunto circa trenta giovani laureati provenienti da tutta Italia. Possiamo aggiungere che, forse, come imprese dovremmo essere un po’ più attenti all’inserimento di personale giovane. Negli ultimi anni ci sono stati dei passi in avanti, ma si può crescere ancora con giovani ben preparati».
© RIPRODUZIONE RISERVATA