Crescono gli incidenti stradali provocati da animali selvatici

È cresciuto in modo massiccio il numero degli incidenti stradali con coinvolti animali selvatici in provincia di Sondrio nel mese di aprile, ben 56 contro i 37 del mese precedente e i 26 di febbraio e di gennaio, e, questo, viene posto in relazione sia al fatto che cervi e caprioli stazionano ancora alle quote basse per la presenza di una spessa coltre di neve a quelle medio alte, sia al fatto che i selvatici sono cresciuti molto in numero e stazionano spesso attorno alle case non avendo più troppa paura dell’uomo.

«Questo dipende anche dal fatto che, checché se ne dica, in provincia di Sondrio, gli animali sono rispettati dalla popolazione, sempre di più - assicura Piermario Pollieno, comandante della Polizia provinciale di Sondrio - e lo vediamo anche dal numero di persone che ci contattano per segnalare incidenti stradali con animali di piccola taglia». Anche se i maggiori sono quelli contro cervi, ben 17 il mese scorso, e contro caprioli, 12, lo stesso numero dei tassi morti in seguito all’urto con i veicoli. In altri casi, gli incidenti hanno coinvolto volpi, sei, faine, cinque, e in casi singoli, lepri, scoiattoli, fagiani e gatti.

«Spesso, ovvio, è l’animale a morire - assicura Pollieno -, mentre i danni alle persone sono fortunatamente pressoché inesistenti o rari, mentre molto pesanti sono i danni ai veicoli. Devo anche dire che abbiamo una buona percentuale di animali selvatici incidentati, pari al 50%, che esce quasi indenne dal sinistro perché scappa e non lo si trova più. E questo dipende anche dal fatto che non tutti vanno veloci alla guida. Anzi, c’è una buona fetta di automobilisti che hanno imparato a moderare la velocità nei tratti che sanno essere più a rischio, vuoi per rispetto della fauna vuoi per non riportare danni al veicolo, perché, comunque, cozzare contro un cervo anche solo a 50 all’ora ha ripercussioni enormi sul mezzo e ferisce pressochè a morte l’animale».

Come noto i momenti clou sono il crepuscolo, la notte e l’alba, anche se l’animale selvatico ci si può parare davanti all’improvviso, anche in attraversamento in volata sulla strada, a qualsiasi ora. E non ci sono strade più o meno pericolose da questo punto di vista «anche se buona parte degli incidenti avvengono fra Chiuro e Ponte in Valtellina a scendere fino in Bassa Valle - dice Pollieno -. In special modo le provinciali Valeriana e Orobica sono interessate, insieme alla 38 e alla 36, anche perché sono quelle su cui c’è maggior traffico e gli animali vi stazionano ai bordi. Per cui l’invito resta sempre quello a moderare la velocità ed essere prudenti sempre, se non lo si vuole fare per l’animale, almeno per la propria incolumità e quella del veicolo. I danni vengono risarciti praticamente in automatico accedendo all’apposito portare di Regione Lombardia, però sono, spesso, veramente ingenti».

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