Cronaca / Morbegno e bassa valle
Martedì 11 Giugno 2013
Cresce il telelavoro
I primi progetti
L’esperienza avviata dal Comune di Talamona
Tre dipendenti un giorno la settimana
non vanno in ufficio: aumenta la produttività
Il telelavoro, opportunità importante soprattutto per le donne lavoratrici e madri, che hanno la necessità di gestire con maggiore flessibilità una giornata piena di impegni, in cui oggi diventa sempre più faticoso e difficile conciliare ufficio e casa.
Nella pubblica amministrazione questa forma di lavoro è praticamente quasi inapplicata, ma in Valtellina, già da un anno è in corso una forma sperimentale di telelavoro che coinvolge tre dipendenti del Comune di Talamona, che si occupano di tributi, gestione del personale e commercio.
«La sperimentazione non riguarda tutto il monte ore settimanale, ma una sola giornata - chiarisceSabrina Giudici, responsabile dell’ufficio tributi del Comune e del progetto telelavoro, al quale anche lei ha scelto di aderire, insieme ad altre due colleghe - per quanto mi riguarda, vivendo in provincia di Como, lavorare a casa almeno un giorno a settimana mi consente di guadagnare tempo evitando gli spostamenti e di abbattere le spese della benzina. Inoltre, il lavoro fuori sede ti permette di gestirti con più tranquillità in quelle mansioni o quei progetti, come ad esempio la gestione del sito on-line del Comune, che non necessitano un confronto costante con i collaboratori».
Il bilancio, ad un anno dall’avvio del telelavoro per Giudici è positivo, così come lo è per Valentina Rossi, addetta allo sportello imprese e mamma di due bimbe piccole che ogni giorno fa avanti e indietro dalla Val Malenco. «Io ho un part-time - tiene a precisare Rossi - ma il venerdì mi porto a casa le pratiche di back office, l’elaborazione dati, lo studio della normativa, così riesco a conciliare meglio i tempi e le necessità richieste dai miei figli. Posso scegliere io se lavorare la mattina o il pomeriggio in base agli impegni famigliari, risparmiando due ore di viaggio».
Il confronto
Anche Rossi ritiene, come la collega che questa forma di lavoro debba essere ulteriormente incentivata in Italia, come avviene da tempo nei paese del Nord Europa anche se, precisa l’impiegata di Talamona: «Non sceglierei di lavorare tutta la settimana a casa, perché è, comunque importante dal punto di vista della crescita professionale il confronto con i colleghi e con l’amministrazione, altrimenti si rischia l’appiattimento».
I nuovi report
Il lavoro fatto a casa viene rendicontato e controllato quotidianamente, attraverso report che il dipendente presenta all’amministrazione, anche se, ha spiegato il sindaco di Talamona Italo Riva, esiste comunque il presupposto dell’onestà del lavoratore e in effetti, organizzando le attività per prodotti e risultati, con un sistema di rilevazione e valutazione adeguato a tale impostazione, contano meno il “dove” e il “quando” le mansioni vengono svolte, rilevando di più, invece, il risultato concreto. Anche Luciana Rizzi, risiede a Cino e da poco tempo è diventata mamma. Ha un contratto a part-time verticale con il Comune di Talamona, ma presta consulenze presso altri enti locali. «Quattro giorni sono a Talamona, di cui uno svolgo a casa grazie al telelavoro - racconta Rizzi - è sicuramente un gran vantaggio perché posso andare a ritirare il bambino a scuola, seguirlo con i compiti e posso gestire il tempo professionale come voglio nel corso della giornata».
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