Cronaca / Lecco città
Venerdì 19 Maggio 2017
Credito cooperativo
Pontiggia: «Pronti alla fusione»
Il presidente dell’istituto: «Attrezzati ad affrontare le grandi trasformazioni in atto». L’accorpamento con un’altra popolare “gemella” sembra ormai alla fase della definizione operativa
Si è svolta ieri nell’auditorium della Camera di Commercio di Lecco l’assemblea della Banca di Credito Cooperativo dell’Alta Brianza di Alzate Brianza.
Un’assemblea caratterizzata da una parola fondamentale e propedeutica: “cambiamento”. L’ha citata più volte il presidente della BCC Giovanni Pontiggia che ha presieduto l’assemblea affiancato dal vice presidente Giuseppe Rigamonti, dal direttore generale Ernesto Mauri, dal presidente del Collegio sindacale Domenico Benzoni e dal direttore generale della Federazione lombarda delle BCC, Pietro Galbiati.
Nel suo intervento iniziale il presidente Giuseppe Pontiggia ha illustrato il contesto economico e normativo in cui la banca si è mossa in quest’ultimo periodo, sottolineando fortemente le grandi trasformazioni in atto: «Eppure, anche in questo scenario, anche nell’era della dematerializzazione più spinta, resta uno spazio e un ruolo per “banche di comunità” al servizio dei territori e del Paese, se si considera che permangono tre fondamentali esigenze che i clienti chiedono a tutti gli intermediari di soddisfare; garantire e gestire la fiducia; fornire soluzioni e non solo prodotti; costruire relazioni comunitarie».
Una vigorosa difesa della banca di territorio basata soprattutto sulla sua capacità di interpretare le trasformazioni ed affrontare quel futuro che oggi richiede una grande visione progettuale. Anche per questo è stato ribadito più volte il prossimo accorpamento con un’altra banca di credito cooperativo, la cui individuazione rientra in quei lavori in corso che, dalle parole del presidente, appaiono in fase ultimativa.
È toccato, poi, al direttore generale Ernesto Mauri illustrare i numeri del 2016 della BCC di Alzate Brianza, una banca la cui compagine sociale è composta da 3.339 soci, di cui 2.965 sono persone fisiche e 374 persone giuridiche.
L’esposizione del direttore generale ha dato un quadro esaustivo della situazione al 31 dicembre dell’anno appena trascorso. I clienti della banca sono 18.473 e vedono un incremento rispetto al 2015 di 244 unità. Le masse complessivamente amministrate per conto della clientela, costituite dalla raccolta diretta, amministrata e dal risparmio gestito, ammontano a 821,1 milioni di euro, registrando un aumento di 8,85 milioni su base annua.
E’ cresciuta la raccolta indiretta, frutto della scelta di incrementare la voce di bilancio relativa alle commissioni, per compensare la diminuzione del margine di interesse. Le sofferenze ed inadempienze sono scese da 103,8 milioni di euro a 97,1 milioni di euro. Il patrimonio netto ammonta a 65,97 milioni di euro, che confrontato col dato del 2015 risulta in riduzione del 2,94%. I costi operativi sono in diminuzione di 180 mila euro rispetto al 2015: passano, infatti, da 15 milioni di euro a 14,8 milioni di euro del 2016.
Il risultato lordo di gestione passa da una perdita di 11 milioni e 460 mila euro di euro del 2015 ad un utile di 251 mila euro.
Infine, il direttore generale ha anche illustrato un quadro della struttura operativa in sostanziale stabilità, che vede il patrimonio di risorse umane della banca costituito da 117 collaboratori con contratto di lavoro dipendente rispetto ai 119 del 2015.
Interessante anche la sottolineatura sull’importanza della formazione: «La formazione del personale - ha sostenuto Ernesto Mauri - continua ad essere percepita quale investimento per il potenziamento del know how aziendale, considerato un asset competitivo di straordinaria importanza. In tale ottica si continua ad investire in cultura, sviluppo delle competenze e delle professionalità».
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