Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 03 Dicembre 2017
Costanzo, stoccata dopo l’assoluzione
«Emarginato dai cosiddetti “amici”»
Il caso rimborsi: l’ex consigliere regionale del Pd racconta il clima vissuto dentro il partito. «Avrei preferito un confronto politico nel merito, ma per fare ciò servono capacità e qualità».
C’è felicità per l’assoluzione, ma insieme è forte l’amarezza per una vicenda che lo «ha segnato profondamente», per «angherie» e «giudizi morali» che hanno ferito lui e la famiglia. Lo scrive l’ex consigliere regionale del Pd Angelo Costanzo in un lungo post su Facebook pubblicato ieri mattina, all’indomani della sentenza con cui la Corte d’appello di Milano l’ha assolto dall’accusa di peculato, ribaltando la sentenza di condanna del gup emessa nel 2015 per la questione dei rimborsi chiesti al Pirellone (fu condannato dal giudice per le udienze preliminari a un anno e sei mesi, pena sospesa, per un importo contestato che non superava i 3mila euro in tre anni).
«Ringrazio tutti quelli che in queste ore mi hanno scritto e telefonato, chi lo farà nei prossimi giorni e quelli che mi sono stati sempre vicino, anche quando era difficile - scrive Costanzo -. Il vostro affetto lenisce molti dolori. La mia vicenda giudiziaria, ma soprattutto umana, mi ha segnato profondamente». L’ex consigliere regionale ricorda con sofferenza i fatti di questi anni: «È umiliante – prosegue - essere messo alla gogna nel tritacarne mediatico, dove non contano più le persone, il loro vissuto, l’impegno, la loro storia, ma solo un titolo da dare in pasto all’opinione pubblica. Così la tua vita cambia radicalmente. Accendi il tg nazionale, apri i giornali e il tuo nome compare come un delinquente messo alla pari di persone con cui non ho nulla da spartire. Cinque anni in cui ho subito angherie e processi mediatici. Giudizi morali, che hanno ferito profondamente le persone che mi sono sempre state vicine e i miei genitori».
Ma Costanzo si toglie anche alcuni dei proverbiali sassolini dalle scarpe: «Molti, anche di quelli che prima mi erano “amici”, mi hanno emarginato politicamente e umanamente, fuori, ma soprattutto dentro il partito - continua -. Qualcuno ha voluto costruire attorno a me un clima di “odio”. Avrei preferito un confronto politico nel merito dei problemi, ma per fare questo servono capacità e qualità. Queste e altre persone le ringrazio perché mi hanno fatto capire cosa conta veramente nella vita. Gli affetti, quelli veri, sinceri e disinteressati».
Ora si volta pagina, ma «nessuno mi risarcirà mai e restituirà la serenità mancata di questi anni, le notti insonni e le paure, l’impossibilità di fare la cosa che per me è una delle più grandi passioni della mia vita, la Politica», scrive ancora Costanzo.
L’ex consigliere regionale sottolinea che «da oggi chi si permette di esprimere giudizi morali ne risponderà nelle sedi opportune», ringrazia l’avvocato Maurizio Carrara ed esprime un suo grande rammarico: «Non riesco ad essere completamente felice - conclude nel post - perché non potrò mai dire a una persona che non c’è più che sono stato assolto e ha un figlio onesto».
© RIPRODUZIONE RISERVATA