Costa Masnaga: la Rsi
rinuncia alla manutenzione

«La Rsi ha disdetto unilateralmente il contratto per la manutenzione dei treni firmato con Trenitalia». La notizia è stata data ai lavoratori di Costa Masnaga da Diego Riva (Fiom) ed Enrico Civillini (Fim) nel corso dell'assemblea in fabbrica.

g.morassi

COSTA MASNAGA - Sono pronti a occupare lo stabilimento e a mettere in atto qualsiasi azione di protesta per difendere il posto di lavoro che rischia di non esserci più tra un mese e mezzo. Sono i 160 dipendenti della Rsi di Costa Masnaga, l'azienda che produce e ripara treni e che da anni passa da una situazione di crisi all'altra riuscendo sempre ad evitare il peggio, ma questa volta l'assenza di piani industriali e prospettive concrete sta gettando le maestranze nel panico. Ora l'ennesima spiacevole comunicazione data dal sindacato nel corso dell'assemblea dei lavoratori: «L'azienda ha disdetto unilateralmente il contratto per la manutenzione dei treni firmato con Trenitalia», spiegano Diego Riva (Fiom) ed Enrico Civillini (Fim). Nel mese di agosto i lavoratori addetti alla manutenzione dei treni di Rsi avevano avviato una protesta contro Trenitalia bloccando una sessantina di carrozze in manutenzione e mandando in tilt il servizio ferroviario: «Lo avevano fatto perché Trenitalia non pagava le commesse e per questo stesso motivo l'azienda oggi ha deciso di disdire l'accordo - continuano i due sindacalisti - Tuttavia questa decisione ci preoccupa perché la manutenzione, svolta da 70 lavoratori di Rsi che svolgono la loro opera lavorativa nelle stazioni italiane, rappresentava l'unico settore ancora funzionante e capace di fare fatturato in Rsi. Insomma, senza la manutenzione al momento Rsi non ha più alcuna entrata economica e l'azienda deve ancora pagare gli stipendi arretrati di maggio e giugno. Senza soldi ci domandiamo come la Rsi potrà acquistare il materiale per avviare eventuali nuove commesse». A preoccupare è anche l'imminente scadenza dell'annualità di cassa integrazione straordinaria, che terminerà a ottobre: «La verità - dicono i sindacalisti - è che tra cinque mesi i lavoratori si troveranno senza ammortizzatori sociali e senza alcuna valida alternativa. L'azienda doveva presentare entro agosto un piano industriale da sottoporre alla Regione e a Trenord per avviare un progetto di manutenzione e recupero di tutto il materiale rotabile in circolazione in Lombardia nello stabilimento di Costa Masnaga, ma di questo progetto non se ne sa più nulla e sembra che l'azienda non abbia presentato un bel niente».

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Martedì 06 Settembre 2011

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