Costa Masnaga: soldi
per togliere il malocchio

Stando all'accusa, l'imputata, che è irreperibile, avrebbe detto alla donna che su di lei c'era una maledizione, che il suo spirito le avrebbe fatto accadere «delle cose terribili», facendole così intendere che, se non avesse pagato la somma richiesta, la figlia sarebbe morta. La vittima sborsò duemila euro

COSTA MASNAGA Ha minacciato una donna residente in paese paventandole le disgrazie più spaventose per la figlia, tanto da riuscire a spillarle duemila euro in contanti.

È slittata al prossimo 3 luglio, a causa dello sciopero degli avvocati in atto in questi giorni, l'udienza fissata per ieri mattina del processo per estorsione a carico di Nella Lanza, 60 anni, ufficialmente residente a Desio ma di fatto domiciliata nel campo nomadi di Lissone, sempre nella Brianza monzese, istruito in Tribunale a Monza. La donna è accusata di aver "spillato" denaro a sei donne con la scusa della "fattura", del malocchio. Tra le parti lese, appunto, anche una masnaghese di 50 anni.

Stando alle carte processuali, l'imputata, che è irreperibile, avrebbe detto alla donna che su di lei c'era una maledizione, che il suo spirito le avrebbe fatto accadere «delle cose terribili», e poi ancora «soffrirai tanto», facendole così intendere che, se non avesse pagato la somma richiesta, la figlia sarebbe morta. In questo modo, la nomade era riuscita a spillare alla masnaghese duemila euro. I fatti risalgono al 18 dicembre del 2006.

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