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Giovedì 19 Aprile 2012
Costa Masnaga: la Rsi
vuole ripartire
I manager di Rsi di Costa Masnaga sono pronti a pagare i debiti verso i dipendenti entro l'estate, perché l'azienda ha intenzione di riaccendere i motori della fabbrica che fa e ripara treni entro l'autunno. Le notizie che escono dall'incontro in Confindustria, sono positive, anche se i sindacalisti invitano alla cautela.
Le notizie che escono dall'incontro in Confindustria, sono positive, anche se i sindacalisti invitano alla cautela: «Tante volte questa azienda ha promesso mari e monti - spiegano Enrico Civillini della Fim e Diego Riva della Fiom - ma la realtà è che da ottobre 2010 l'azienda è chiusa e i 143 lavoratori sopravvivono grazie alla cassa integrazione».
Da quasi un anno e mezzo i manager dello stabilimento di Costa Masnaga hanno dovuto far fronte a un crollo delle commesse, sia perché Trenitalia ha stracciato gli ordini per la realizzazione di vagoni che non rispondono più alle strategie di mercato, sia perché la delicata situazione finanziaria dell'azienda non consente a Rsi di partecipare alle gare d'appalto. Inoltre, a tutto si aggiunge la perdita delle commesse per Trenord, il sistema che gestisce i treni lombardi, che avrebbe volentieri affidato a Costa Masnaga il compito di riparare le carrozze in circolazione in Lombardia. Quest'ultima commessa non è andata in porto perché l'azienda ha lasciato parecchi conti in sospeso con i propri dipendenti, i quali si rifiutano di rientrare in azienda finché non saranno pagati tutti gli stipendi arretrati.
Quindi Rsi per ripartire ha intenzione di partire proprio da lì, dal pagamento degli stipendi arretrati, come ha spiegato in Confindustria. La maggior parte della forza lavoro ha in arretrato una mensilità, alcuni due, mentre gli impiegati attendono il pagamento di cinque o sei stipendi.
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