Costa Masnaga: "Rsi"
un futuro ancora incerto

Resta ancora avvolto nelle nubi dell'incertezza il futuro della "Rsi" di Costa Masnaga. Non è servito a molto nemmeno l'incontro che si è tenuto al ministero per lo Sviluppo economico, durante il quale le parti si sono limitate a presentare la situazione difficile che si sta vivendo nella fabbrica di Costa Masnaga.

g.morassi

COSTA MASNAGA - Quale futuro per la Rsi International Italia? Una domanda che si stanno ponendo in molti, dal sindacato, ai 143 dipendenti dello stabilimento lecchese, al sindaco di Costa Masnaga, ai politici e agli amministratori locali e nazionali. Per il momento la domanda non ha una risposta neanche dopo l'incontro al ministero dello Sviluppo economico. Giampietro Castano, responsabile dell'Unità per la gestione delle vertenze delle imprese in crisi del ministero, che ha incontrato le parti sociali, convocherà entro fine settimana Giuseppe Barletta, presidente dell'azienda che realizza carrozze ferroviarie e l'amministratore delegato della Rsi Nicola Berti per avere una risposta definitiva sugli eventuali tagli – Berti aveva comunicato tre settimane fa al sindaco Bonacina la necessità di tagliare metà della forza lavoro alla fine della cassa integrazione – e sul futuro di questa azienda. A Roma, l'incontro si è tenuto in un clima agitato. I lavoratori della sede romana di Rsi, che sono circa una cinquantina, non si sono limitati a manifestare sotto la sede ministeriale, ma hanno verbalmente aggredito l'amministratore Nicola Berti mentre stava entrando al ministero. "La riunione è stata voluta da di Fim e Fiom di Lecco e Roma e dei Trasporti", raccontano i sindacalisti Enrico Civillini della Fim e Diego Riva della Fiom. Erano presenti anche le istituzioni di Lecco, l'amministrazione provinciale, il sindaco di Costa Masnaga, l'onorevole Lucia Codurelli e il senatore Antonio Rusconi. Berti durante l'incontro ha illustrato la situazione: dall'uso massiccio della cassa integrazione, alle incertezze che riguardano l'assenza di prospettive aziendali e le difficoltà di liquidità finanziaria create dall'assenza di commesse in essere e dal mancato pagamento delle commesse già concluse da parte di Trenitalia. Inoltre rimangono da affrontare tutti i problemi legati al mancato riconoscimento degli stipendi, anche se è stato riconosciuto questa settimana la retribuzione di gennaio. "Durante la discussione abbiamo spiegato al ministero tutte le difficoltà che stiamo attraversando nel sito produttivo di Costa Masnaga - dicono i sindacati - informandolo della cigs in corso, che vede il coinvolgimento di 143 lavoratori e soprattutto che non sono previste a breve nuove lavorazioni e commesse". Il 31 marzo sarà organizzata un'assemblea sindacale per illustrare la situazione ai lavoratori.

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Venerdì 25 Marzo 2011

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