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Venerdì 10 Maggio 2013
Costa Masnaga: Rsi
Si punta a rinnovare la cassa
I sindacalisti Diego Riva della Fiom ed Enrico Civillini della Fim hanno incontrato i 110 dipendenti della Rsi per spiegare loro le ultime tappe del percorso che ha portato al fallimento dell'impresa. C'è l'urgenza di preparare la richiesta di prorogra della cassa integrazione.
Nonostante tutti i lavoratori fossero già stati informati dell'avvio del fallimento, le informazioni sulla situazione finanziaria dell'azienda, che risulta essere esposta verso l'erario e la precedente procedura concorsuale, hanno creato sconforto, rammarico e malumore. Da quando l'azienda è entrata in crisi, cioè nel novembre del 2010, 50 persone hanno lasciato Rsi per un nuovo posto, mentre altre 110 persone restano legate alla speranza che la fabbrica possa cominciare a lavorare.
I sindacati hanno in mente un progetto, che è stato presentato ai dipendenti e illustrato al curatore fallimentare, Leonardo Milani: «Prima di tutto abbiamo proposto l'avvio di una nuova richiesta di cassa integrazione straordinaria per mantenere i lavoratori legati all'azienda e non disperdere l'occupazione - raccontano i sindacalisti - e il curatore ci ha sostenuto dal momento che esistono i presupposti per non lasciar spegnere questa azienda, ma rimetterla in funzione», infatti si fanno sempre più insistenti le voci che parlano di imprenditori interessati a rilevare la Rsi. L'ipotesi più probabile è che l'azienda piaccia a imprenditori del settore che, per via della procedura fallimentare in corso, potrebbero acquisire la società a un prezzo conveniente.
«Puntiamo a garantire la continuità, anzi la rinascita aziendale - continuano i sindacalisti - Abbiamo già contattato l'ufficio della Regione competente per l'avvio della cassa integrazione che potrebbe velocizzare le procedure in corso al ministero, e allo stesso tempo abbiamo chiesto alla quarta commissione della Regione Lombardia un'audizione per presentare la vicenda Rsi e proporre la nascita di un polo per la manutenzione del materiale ferroviario in circolazione nella regione», un'intesa che doveva nascere già mesi fa, ma che non era mai decollata a causa dei problemi in cui Rsi si trovava a causa della passata gestione.
Ora la parola spetterà al curatore che dovrà prima analizzare la situazione economica di Rsi, le pendenze ancora aperte (verso la gestione concorsuale, ma anche verso il fisco e i dipendenti che devono riscuotere mensilità e tfr), e chiarire alcune situazioni intricate, come la gestione della sede romana, ma anche le commesse incassate da Rsi e mai realizzate.
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