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Martedì 19 Febbraio 2013
Costa Masnaga: Rsi
Serve un piano per ripartire
Il piano industriale della futura Rsi dovrebbe essere presentato oggi in tribunale. Il condizionale è d'obbligo perché quest'azienda ha abituato tutti (dipendenti, associazioni di categoria, istituzioni) a clamorosi colpi di scena, rinvii e assenze epiche.
L'azienda avrebbe già dovuto depositare il piano industriale a metà gennaio, avendo avuto tre mesi per pensare a come risollevare le sorti dello stabilimento di Costa Masnaga, ma ha chiesto e ottenuto una proroga di 30 giorni.
Con ogni probabilità l'azienda chiederà di congelare la precedente situazione finanziaria e proporrà una riaccensione dello stabilimento di Costa Masnaga riducendo la forza lavoro e concentrandosi su alcune commesse redditizie. Si tratta tuttavia di supposizioni che incontrano la perplessità dei sindacati e dei dipendenti, scettici su una possibile riaccensione dello stabilimento lecchese, fermo dall'ottobre del 2010. A pesare sull'approvazione del concordato è soprattutto la difficile situazione finanziaria: l'azienda ha debiti per oltre un milione nei confronti dell'erario, al punto che Equitalia ha avviato il pignoramento dei beni mobili (accessori e macchinari) e battuto un'asta di vendita.
Ancora prima che ciò accadesse, la vecchia proprietà di Costa Rail che ha venduto l'azienda attraverso procedura concorsuale nel 2008 alla Interporto di Caserta (attuale proprietaria), aveva a sua volta pignorato l'immobile perché la Interporto non avrebbe versato parte della somma pattuita per la cessione dell'azienda. Il pignoramento è ancora in corso.
Dunque, se dal punto di vista finanziario la situazione risulta complessa, le cose vanno peggio sul fronte occupazionale: i 120 dipendenti stanno passando da una procedura concorsuale all'altra e sono in cassa integrazione fino a luglio. Il giudice dovrà capire se il piano industriale è sostenibile e poi la parola passerà ai creditori chirografari.
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