Costa Masnaga: "Rsi"
i creditori dal giudice

Lavoratori e fornitori battono cassa in Rsi, entrambi chiedono che l'azienda paghi i propri debiti. Ed entrambi i soggetti sono decisi a rivolgersi al giudice per poter incassare i crediti vantati.

g.morassi

COSTA MASNAGA - Lavoratori e fornitori battono cassa in Rsi, entrambi chiedono che l'azienda paghi i propri debiti. Da un lato ci sono le maestranze, circa 140, che sono andate alla sede sindacale di via Besonda per sottoscrivere il verbale di procedura previsto per l'avvio dell'ingiunzione di pagamento dei mesi arretrati di dicembre, febbraio, marzo e aprile: "Alla presenza del nostro avvocato si sono presentati una quarantina di lavoratori iscritti alla Cgil – spiega Diego Riva della Fiom – per firmare il verbale di procedura. La pratica passerà dall'ufficio vertenze del sindacato a un avvocato che formalizzerà la denunzia da presentare al Tribunale di Lecco. In questi mesi non abbiamo ricevuto alcuna risposta incoraggiante da parte dell'azienda, per questo abbiamo deciso di passare alle vie legali". Una simile richiesta di ingiunzione di pagamento è stata presentata anche dai lavoratori iscritti alla Fim Cisl. Dall'altro lato ci sono i fornitori che vantano "centinaia di migliaia di euro – spiega Emilio Ludrini titolare di un'azienda di Renate – nei confronti di Rsi. I dipendenti soffrono, ma anche noi in questi anni abbiamo dato l'anima per questa azienda, ci siamo fidati e ci ritroviamo con un'esposizione finanziaria consistente. Noi, come tutti gli altri fornitori di Rsi. Per questo - sottolinea l'imprenditore - nel mese di luglio abbiamo presentato al Tribunale di Lecco una richiesta di decreto esecutivo provvisorio di pagamento e lo scorso 27 aprile il Tribunale ha risposto accettando la nostra richiesta". Ora la parola spetterà al Tribunale che, svolte le opportune analisi, se lo riterrà opportuno, chiederà ad Rsi di pagare i lavoratori e i fornitori, ma se l'azienda non sarà in grado di farlo dovrà avviare procedure alternative per la riscossione dei crediti. Questa seconda opzione potrebbe non essere così scontata perché da mesi Rsi lamenta una grave crisi di liquidità e l'impossibilità di partecipare a nuove commesse a causa delle irregolarità del Durc (cioè il documento che attesta la regolarità contributiva nei confronti dei dipendenti e dei fornitori).
Nonostante l'interessamento del Ministero delle Attività Produttive, delle amministrazioni locali (Comune e Provincia), degli onorevoli Lucia Codurelli e Antonio Rusconi, l'azienda non ha ancora regolarizzato la propria posizione all'Inps e questa situazione impedisce a Trenitalia di liquidare il proprio debito (di alcuni milioni di euro) nei confronti dell'azienda. Insomma, la situazione è piuttosto ingarbugliata e, al mopmento, non si vedono via d'uscita.

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Martedì 03 Maggio 2011

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