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Sabato 01 Ottobre 2011
Costa Masnaga: Rsi apre
all'ingresso di nuovi soci
La Rsi di Costa Masnaga apre a nuovi investitori, interessati all'acquisto di quote dell'azienda. Dopo l'incontro regionale per affrontare la crisi dell'azienda, gli assessori regionali e provinciali, insieme al sindacato hanno inviato una lettera a Confindustria Lecco perché diventi la sede per raccogliere le proposte di collaborazione o acquisizione di quote di Rsi.
Sarebbero stati i vertici di Trenord, la società che gestisce le ferrovie lombarde, a sostenere la presenza di imprenditori e gruppi societari che sarebbero interessati a entrare in Rsi, supportando un piano di rilancio industriale. Infatti il problema maggiore di Rsi è la debolezza finanziaria, che non consente all'azienda di partecipare alle gare d'appalto, non essendo in grado di dimostrare di essere sufficientemente strutturata per accogliere eventuali commesse.
In realtà la presenza di gruppi industriali interessati a una partnership con Rsi non sarebbe una novità. Già nel mese di marzo l'amministratore delegato di Rsi, Nicola Berti, l'aveva annunciato al sindaco di Costa Masnaga, Umberto Bonacina, oltre ad aver avanzato poche speranze sulla continuità occupazione per tutte le 136 maestranze dell'azienda. In quell'occasione l'amministratore aveva affermato che, alla fine della cassa integrazione (scadrà in questo mese) sarebbe stato necessario il taglio del personale, con il licenziamento di cinquanta dipendenti e il prepensionamento di altre venti persone.
I lavoratori sono in assemblea permanente ai cancelli dello stabilimento, sperando di avere alcune risposte dall'azienda, come ad esempio la possibilità di riaccendere le linee produttive: «Cosa che sarebbe possibile già da lunedì prossimo se Rsi riuscisse ad accettare il lavoro di manutenzione dei treni proposto da Trenord - spiega Fabio Dadati, assessore al lavoro della Provincia di Lecco - I lavoratori si sono detti disponibili a rientrare in azienda, manca solo il parere positivo dell'azienda». Tuttavia l'assenza di liquidità non consente a Rsi di pagare nell'immediato i materiali da lavoro, quindi i fornitori, e neppure lo stipendio dei dipendenti (venti impiegati che stanno elaborando un piano industriale da proporre a Trenord stanno lavorando da maggio senza prendere lo stipendio).
I lavoratori rimangono ad attendere, nella speranza di essere richiamati al lavoro già la prossima settimana.
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