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Mercoledì 28 Settembre 2011
Costa Masnaga: presidio
dei lavoratori Rsi
I dipendenti della Rsi di Costa Masnaga hanno decisio un presidio permanente dei cancelli aziendali. I lavoratori chiedono alla proprietà di avere chiarezza sulle prospettive di produzione.
L'azienda non ha un piano industriale per avviare questa collaborazione (ha chiesto a Trenord due mesi di tempo per avviare il piano di manutenzione dei treni), non ha liquidi sufficienti per mettersi all'opera e riparare le carrozze di Trenord e i dipendenti, sbalorditi da tanta disorganizzazione, da ieri mattina sono in presidio permanente di fronte ai cancelli dell'azienda: «Siamo rimasti in 136 - dicono le rsu Gianluca De Folco e Michele Quaglio - chi ha potuto si è licenziato, i venti impiegati stanno lavorando da maggio gratuitamente, perché l'azienda non ha i soldi per pagarli, nel tentativo di creare piani industriali capaci di rispondere alle opportunità aperte da Trenord. Noi rimaniamo ad attendere. Siamo pronti a rientrare a lavorare fin da subito, sempre che l'azienda ci garantisca uno stipendio».
La situazione rimane ingarbugliata e i sindacati continuano a non ricevere risposte dall'azienda: «A fine ottobre scade la cigs - raccontano Diego Riva della Fiom ed Enrico Civillini della Fim - Dall'amministrazione ci è stato detto che ci potrebbe essere del lavoro da fare nelle prossime settimane, ma non possiamo più fidarci di quest'azienda, abbiamo bisogno di certezze, perché siamo stanchi di farci prendere in giro da un'amministrazione che continua a promettere e poi non mantiene mai nulla. Dobbiamo iniziare a progettare un piano per i lavoratori, pensare a quali soluzioni intraprendere una volta terminato l'uso della cassa integrazione. Tuttavia, per iniziare a ragionare del futuro dei lavoratori, è indispensabile che l'azienda si chiarisca le idee e dica se è in grado di continuare a lavorare e mantenere l'occupazione o se ha una strategia alternativa».
Nel tentativo di convincere l'azienda a fare chiarezza, i sindacati hanno chiesto e ottenuto un incontro al Ministero dello sviluppo economico che si svolgerà il 7 ottobre: «Contiamo che l'azienda si presenti al tavolo con un progetto e che nel frattempo riesca a elaborare un piano per rispondere positivamente alla proposta di lavoro offerta da Trenord», quest'ultima opzione permetterebbe a circa metà della forza lavoro di tornare a lavorare già dalla prossima settimana, tuttavia da un lato le maestranze chiedono garanzie sulla retribuzione e dall'altro la stessa azienda dice di non essere pronta per accogliere le commesse di Trenord.
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