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Martedì 10 Gennaio 2012
Costa Masnaga: alla Rsi
torna il presidio dei lavoratori
I 136 dipendenti della Rsi di Costa Masnaga sono tornati ai cancelli della loro azienda: un silenzioso atto di protesta che ormai prosegue ininterrottamente da settembre, cioè da quando la situazione dell'azienda è apparsa compromessa.
Tra qualche giorno terminerà l'uso della cassa integrazione ordinaria, un avanzo di ammortizzatore sociale che chiude la possibilità di utilizzo della cigo e della cigs e che lascia aperta solo la possibilità della cassa integrazione in deroga: «Entro il 21 gennaio sarà firmata in Regione la procedura di cassa integrazione in deroga della durata di sei mesi - dice Michele Quaglio, rsu dell'azienda - ma non possiamo pensare di andare avanti così, ormai sono diciotto mesi che non lavoriamo più e in prospettiva non sembra esserci nulla di positivo», infatti all'inizio di dicembre sindacati e azienda avevano rotto le trattative perché secondo i sindacalisti l'azienda non è in grado di colmare i propri debiti contratti verso i lavoratori, in particolare 15 impiegati che non hanno usato gli ammortizzatori sociali devono ancora riscuotere le ultime nove mensilità.
«Adesso che anche tutti gli impiegati non stanno più lavorando abbiamo il timore non ricevere la cassa integrazione arretrata nei prossimi mesi - teme Quaglio - infatti ogni mesi l'ufficio paghe dell'azienda inviava i nominativi dei dipendenti in cassa integrazione e il numero di ore da rimborsare. Da dicembre non c'è più nessuno che si preoccupa dell'invio delle procedure, quindi rischiamo di non ricevere nulla questo mese, perché l'Inps potrebbe bloccare il pagamento diretto non ricevendo comunicazione dall'azienda», che rimane totalmente chiusa, nonostante Trenord abbia offerto una commessa che darebbe lavoro a una cinquantina di persone: «Tuttavia non possiamo fidarci di questo imprenditore che non è in grado di pagare gli stipendi dei nostri colleghi».
Nei prossimi giorni dovrebbe venire convocato al ministero per lo sviluppo economico un tavolo di confronto per cercare di trovare un'intesa rispetto alle istanze dei lavoratori del sindacato e dell'azienda, che ha già presentato un piano industriale che prevede il taglio di oltre il 50% della forza lavoro, rimarrebbero in forza alla Rsi circa 65 dipendenti, la chiusura ed esternalizzazione dei reparti produzione, progettazione e design, cioè le tre eccellenze di Rsi.
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