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Mercoledì 13 Febbraio 2013
Cosio, terreni espropriati
«Serve un accordo con il Comune»
L'avvocato presente all'assemblea dei proprietari dei terreni gravati da livelli ha suggerito l'intesa, affermando che l'amministrazione ne trarrebbe più vantaggio che scegliendo di passare alle vie legali per rivendicare il possesso dei lotti ora espropriati dall'Anas
Cosio Valtellino - L'accordo con il Comune al di fuori di un'azione legale è la soluzione indicata come migliore dall'avvocato consultato dall'assemblea dei cittadini di Cosio Valtellino sulla questione dei livelli che gravano sui terreni in esproprio da parte dell'Anas e sul versante del paese.
Lunedì sera gli interessati si sono riuniti di nuovo per ascoltare il parere del legale Manuela Mauro, che opera nel settore agrario da quindici anni e già impegnata sul problema per conto di Coldiretti. Tra le indicazioni più rilevanti date dall'avvocato c'è l'assicurazione che «le visure catastali, sulle quali sembra essere basata la pretesa del Comune di vantare il livello sui terreni in esproprio da parte di Anas, non ha alcun valore probatorio e quindi se si arrivasse a una causa legale non servirebbe al Comune - che ha l'onere della prova - a dimostrare il diritto a ricevere l'indennizzo».
Mauro ha inoltre sottolineato che «vanno valutati i singoli casi e in particolare gli atti notarili sui quali può essere riportato o meno il livello. Nel caso non sia indicato, spetta al Comune trovare - se c'è - l'atto precedente che lo attesta». In assenza di un atto notarile che indichi la presenza del livello negli ultimi vent'anni, il privato può sempre procedere all'usucapione. Riguardo alle richieste sulla possibilità che il livello sia decaduto perché negli anni non è più stato richiesto il canone di affitto dei terreni è stato chiarito che si tratta di un diritto imprescrittibile che il Comune può far valere in qualsiasi momento.
Per il caso che riguarda anche le 150 particelle del versante di mezza costa, alcune anche edificate da parte dei privati, l'avvocato ha spiegato che «è possibile dimostrare che il privato si è comportato come proprietario, attraverso la richiesta di una concessione edilizia al Comune. Se l'ente l'ha accordata ha di fatto riconosciuto la proprietà. Lo stesso caso riguarda il pagamento delle tasse su questi beni. L'accordo al di fuori di un'azione legale conviene anche al Comune, che non può sapere quali oneri dovrà sostenere e quanto potrà incassare da un'eventuale azione legale».
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