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Sabato 02 Febbraio 2013
Cosio, iniziato il restauro
della chiesa di San Martino
Grazie all'interessamento di Renzo Pace, geometra in pensione che lavorò con l'architetto Caccia Dominioni a un precedente restauro negli anni 70, sono stati stanziati da Pro Valtellina i primi 12mila euro necessari per avviare i lavori
COSIO VALTELLINO - È per merito di alcuni sponsor privati e del volontariato se è stato possibile partire con l'articolato progetto di restauro della chiesa parrocchiale di San Martino, un esempio di architettura sacra unico, risultato di stratificazioni e lavori di ampliamento realizzati nel corso di un millennio, a partire dall'XI secolo, a quando vengono fatte risalire le prime notizie storiche, fino ai giorni nostri.
A prendersi a cuore il destino di questa chiesa, con grande passione e un impegno personale è il geometra in pensione, Renzo Pace, lo stesso che nei primi anni 70 curò, insieme all'architetto Luigi Caccia Dominioni, l'ampliamento degli spazi interni e l'asportazione di tutto il materiale alluvionale che circondava la chiesa, migliorandone l'accessibilità.
«Oggi l'edificio ha grossi problemi di infiltrazione d'acqua di risalita - spiega il professionista, che ha firmato il progetto con l'architetto di Morbegno, Alberto Gavazzi - per questo stiamo realizzando un cunicolo di ventilazione su tutto il perimetro della chiesa. In questa prima fase la restauratrice Elisabetta Attorrese insieme a due collaboratori, sta procedendo anche al restauro dei dipinti della volta del presbiterio, ma è nostra intenzione, se riusciremo a reperire altri finanziamenti andare oltre, perché la lista delle cose da fare è davvero lunga ed impegnativa».
L'input economico per partire sono stati i 12mila euro di contributo della Pro Valtellina, grazie ai quali si è potuto pagare la ditta che ha montato i ponteggi e che farà gli scavi, ma il grosso della manovalanza è garantita da un gruppo ben affiatato di muratori ed edili in pensione della onlus "Don Provino", reclutati dallo stesso Pace.
«In questo modo riusciamo ad abbattere notevolmente i costi, ma certamente non potremo arrivare dappertutto, perché il progetto è molto complesso e articolato».L'idea è di completare, se possibile, il restauro delle tele e delle sculture lignee che si trovano conservate nella chiesa. In particolare le quattordici stazioni della Via Crucis, due Madonne con bambino del XVII e XVIII secolo e sei statue di fine 400 raffiguranti i santi Ambrogio, Gervasio e Protasio, Giacomo, Martino, Lorenzo, a cui sono dedicate le chiese dell'antica pieve di Cosio, rispettivamente Regoledo, Piagno, Cosio stazione, Rasura e Sacco. In tutto, per questa prima fase del progetto (opere edili e restauri), si conta di spendere circa 180mila euro.
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