Cronaca / Tirano e Alta valle
Domenica 11 Ottobre 2015
«Così ho fatto arrestare il ladro»: parla il commerciante detective
Fondamentale per arrivare all’atleta russo, poi denunciato, una segnalazione nel Tiranese. «Aveva un atteggiamento sospetto, quando è uscito ho preso nota della targa e dato l’allarme».
È stato un commerciante detective a mettere sulla strada giusta gli investigatori e individuare e poi denunciare con l’accusa di ricettazione Sergei Ivanov, l’atleta russo di 36 anni che pratica ciclismo e sci di fondo (da non confondere con l’Ivanov professionista su strada), che è stato fermato dalla Polizia locale di Livigno del comandante Cristoforo Franzini con la refurtiva in auto proveniente da vari colpi in provincia e probabilmente anche nella vicina Svizzera in negozi di biciclette specializzati.
«Preferisco non venga rivelato il mio nome per evitare che Ivanov sappia che sono stato io a segnarlo all’autorità giudiziaria, non vorrei subire ritorsioni - afferma il titolare di un negozio del Tiranese visitato dal ladro -. Mercoledì mattina un cliente è entrato da noi e in inglese ha chiesto se fosse possibile dare un’occhiata alle biciclette. Il suo atteggiamento ci ha subito insospettito, perché aveva con sé una borsa porta telecamera nera, aperta, e temevamo che stesse filmando il sistema di allarme del negozio. Dopo aver subito furti negli ultimi anni, stiamo molto attenti». Senza aver comprato nulla (ma in realtà aveva portato via un paio di manopole, furto del quale non si erano ancora accorti i titolari del locale ma sono poi state ritrovate in mezzo ad altra refurtiva), lo straniero ha lasciato il negozio, ma intanto la sua immagine era rimasta impressa nel sistema di telecamere.
Il titolare, insospettito da quel comportamento, ha annotato il numero di targa dell’auto, particolare che è poi risultato determinante per individuare e fermare il ladro. Una volta scattata l’allerta per la presenza sospetta, nella perlustrazione dei restanti negozi specializzati nel ciclismo del Tiranese le verifiche della Polizia hanno fatto emergere il furto di un gps a Tirano, negozio nel quale Ivanov era passato. Le indagini si sono così allargate e hanno fatto emergere che il russo aveva noleggiato l’auto, una Opel Corsa, all’aeroporto di Orio al Serio e che nel pomeriggio avrebbe avuto il volo di ritorno in patria, ma a Bergamo non era tornato.
La sua auto è stata segnalata e quindi quando è entrata nel territorio di Livigno, puntualmente il sistema di rilevazione della Polizia Locale ne ha segnalato la presenza. Poco dopo gli agenti della Polizia locale hanno bloccato Ivanov, avvisando i colleghi della Polizia di Stato, che insieme a quella Cantonale svizzera hanno brillantemente risolto il caso.
A bordo della Opel Corsa sono state trovate due mountain bike smontate e prive di telaio, vini e formaggi costosi,ed una serie di accessori per la bicicletta. La borsa nera che aveva era schermata in maniera di evitare il suono degli antitaccheggio nei negozi ed è quindi scattata la denuncia nei suoi confronti. Ivanov era già stato in Italia a maggio e ci sarebbe tornato a novembre, aveva già la prenotazione aerea.
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