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Venerdì 11 Gennaio 2013
Cortenova: Grattarola
Un piano per il rilancio
La proprietà della Grattarola di Cortenova ha incontrato i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil per illustrare il piano industriale che a breve sarà presentato al giudice e che riguarda le strategie da mettere in atto per rimettere l'azienda, che produce mobili in legno di alta qualità, sui giusti binari.
L'azienda, lo scorso 24 dicembre, aveva avanzato al Tribunale di Lecco la richiesta di entrare in una procedura di concordato preventivo in via provvisoria e di prenotare quindi l'avvio successivo del concordato vero e proprio, per far fronte a una complessa situazione finanziaria.
Mercoledì l'azienda ha incontrato i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil per illustrare il piano industriale che i vertici di Grattarola presenteranno a breve al giudice e che riguarda le strategie da mettere in atto per rimettere l'azienda, che produce mobili in legno di alta qualità, sui giusti binari.
Durante l'incontro, che si è svolto in Confindustria Lecco, la proprietà ha espresso alcune preoccupazioni: «La situazione di crisi sul territorio lecchese è tale che il tribunale non riesce a rispondere tempestivamente alle numerose richieste di concordato che pervengono quotidianamente - spiega Giuseppe Cantatore della Cgil di Lecco - e anche Grattaorla, che ha presentato la richiesta prima di Natale, non ha ancora ottenuto l'approvazione. Questo, in base alla ricostruzione della proprietà, sta creando non pochi problemi finanziari e di continuità nell'immediato».
Infatti l'approvazione della procedura avrebbe permesso di bloccare i debiti contratti con le banche e in particolar modo di risolvere il problema della mancata riformulazione del debito con i quattro istituti di credito.
Entrando nel dettaglio del piano industriale che probabilmente sarà presentato entro fine mese al Tribunale, e che quindi dovrà trovare l'appoggio del giudice per poi accedere concretamente al concordato, l'azienda punta tutto sulla continuità: «I livelli di organico non sono stati intaccati - riferisce Cantatore - l'azienda ha intenzione di continuare a lavorare con i suoi 110 dipendenti, e di proseguire con l'utilizzo del contratto di solidarietà. Nei piani dell'azienda c'è l'intenzione di puntare tutto sull'export e su una forte politica di marketing».
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