Corruzione di minorenne

Lascia il carcere il sondriese

Ha lasciato il carcere di Sondrio l’uomo arrestato lo scorso 10 settembre con l’accusa di atti sessuali su minore. Per la Procura il 47enne avrebbe avuto atteggiamenti inequivocabili nei confronti di una ragazzina di 14 anni, figlia della donna che da un po’ di tempo frequentava.

Il sondriese ha ottenuto gli arresti domiciliari dopo l’interrogatorio di garanzia a cui è stato sottoposto ieri l’altro, segno evidente che seppure persistono gli indizi di colpevolezza che hanno spinto il gip Fabio Giorgi a farlo arrestare, la sua posizione si sarebbe “alleggerita” rispetto all’infamante accusa iniziale formulata dal pm Stefano Latorre.

Più che di violenza sessuale, infatti, sembrerebbe trattarsi di corruzione di minorenne, reato che si configura quando un minore, appunto, viene costretto - ad esempio - a prendere visione di materiale pornografico (o di atti sessuali commessi da terzi). E forse è proprio questo quello che è accaduto alla presenza della ragazzina e anche di un altro adulto.

Le indagini sono infatti in corso per accertare - o escludere - se i fatti avvenuti abbiano o meno coinvolto anche un’altra persona, come del resto riferisce la denuncia presentata dal padre della ragazzina, preoccupato per quanto avvenuto nella casa dell’ex moglie con la quale non ha mantenuto buoni rapporti.

Non sembra però trattarsi di una ripicca tra coniugi, anche se tra loro non corre più buon sangue. Qualcosa è davvero successo per spingere ad emetter un’ordinanza di custodia cautelare che ha privato l’uomo della libertà, seppur per pochi giorni.

Il fatto che il sondriese - assistito dall’avvocato Marina Coteli - non si sia avvalso della facoltà di non rispondere, ha sicuramente influito nella decisione del magistrato di accogliere l’istanza della difesa e di concedere una misura meno inflittiva.