Cronaca / Lecco città
Giovedì 24 Marzo 2016
Corona: «Mi hanno rubato lo zaino
Se avessi preso i ladri...»
Lo scrittore ospite di Leggermente ha tenuto banco con la solita grinta e ha svelato una disavventura
Non è iniziata bene la giornata lecchese per Mauro Corona. Ieri pomeriggio, infatti, dalla sua macchina parcheggiata a Lecco, gli è stato rubato lo zaino, che conteneva tra l’altro alcuni suoi manoscritti. Brutta storia, insomma, che non ha comunque impedito allo scrittore di essere degno protagonista ieri sera in un affollato Teatro della Società.
Intervistato da Ruggero Meles, Corona avrebbe dovuto affrontare il tema «Montagne: identità e paesaggio». Ma le cose sono andate diversamente per tanti motivi. Innanzitutto non poteva mancare un accenno al furto subito e Corona è stato di una grande ironia: «Mi avevano appena ridato la patente e adesso me l’hanno rubata. In ogni caso, se qualcuno trovasse uno zaino da qualche parte, pensi a me. Perché il problema non è lo zaino, ma l’effrazione, hanno profanato la mia intimità. Io non sono per la violenza ma non so se avessi preso i ladri cosa sarebbe successo. Che mi dà fastidio è l’atto commesso, non certo lo zaino».
Si sarebbe poi dovuto parlare di montagna, ma si è finito per discutere di uomini e di questa nostra società tormentata dalla violenza. «Mi è difficile parlare di montagna - ha detto ancora Corona - di fronte a quanto è accaduto in questi giorni. Stasera non riesco a parlare di montagna perché ormai è pura utopia, c’è troppa barbarie. L’uomo purtroppo non torna indietro e vedo difficile che possa tornare in montagna a meno che non sia costretto dalla fame. Qualcuno ha scritto che la bellezza salverà il mondo, ma dov’è questa bellezza e dove sta andando il mondo?». Corona ha continuato ribadendo la sua impossibilità a parlare anche di libri: «Come faccio a parlare di libri quando la gente salta per aria, quando non c’è più pietà?». Ma Corona è sempre Corona e non è mancato lo spazio per la sua corrosiva ironia, per le sue dichiarazioni di amore per quella libertà, che ormai non riesce a trovare più nemmeno nella sua baita. Troppe leggi assurde, troppe norme incomprensibili che gli impediscono di costruirsi anche una tettoia per la legna. «Ecco perché la montagna si è svuotata - ha concluso Corona - perché gli uomini l’hanno voluto ed oggi c’è bisogno di una uova educazione alla natura e alla vita. Stiamo facendo crescere dei bambini che della montagna non sanno più niente e che sarà difficile convincere ad andare a viverci».
Il festival Leggermente chiuderà i battenti oggi alle 18 a palazzo Falck con la presentazione del libro di Giorgio Spreafico “La scala dei sogni” della casa editrice Teka. Un finale tutto lecchese, che vedrà un grande conoscitore della montagna e dei suoi protagonisti come Giorgio Spreafico, illustrare il volume dedicato ad un altro figlio di Lecco, il grande alpinista Marco Anghileri, scomparso due anni fa sul Pilone centrale del Freney.n
GIanfranco Colombo
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